ATTUARE LA COSTITUZIONE PER CAMBIARE L'ITALIA

ATTUARE LA COSTITUZIONE PER CAMBIARE L'ITALIA

ATTUARE LA COSTITUZIONE PER CAMBIARE L'ITALIA

Risse e segni della “decima” alla Camera. Il leghista Iezzi prova a prendere a pugni Donno (M5s), che cade ed è soccorso. “Calci quando era a terra”

Risse e segni della “decima” alla Camera. Il leghista Iezzi prova a prendere a pugni Donno (M5s), che cade ed è soccorso. “Calci quando era a terra”

Caos nell’aula della Camera durante il dibattito sull’Autonomia differenziata.

Il deputato M5s Leonardo Donno ha provato a consegnare una bandiera dell’Italia al ministro Roberto Calderoli. Una situazione pacifica e di sicuro non violenta che il presidente della Camera Lorenzo Fontana aveva deciso di sanzionare con l’espulsione. La violenza è arrivata dopo. Alcuni parlamentari della destra infatti sono partiti dai banchi per aggredire il parlamentare dei 5 stelle. In particolare Igor Iezzi ha tentato di superare la barriera di commessi e parlamentari provando ripetutamente a colpire in testa il deputato grillino. Ha mancato la testa ma non è chiaro se comunque ci sia stato un contatto. Pochi secondi dopo infatti Donno è caduto a terra ed è stato portato via dai paramedici in sedia a rotelle. Secondo quanto scritto poi dal dem Andrea Orlando, è stato “aggredito e preso a pugni, e mentre è a terra colpito da calci dai deputati della Lega e di Fratelli d’Italia”. La capigruppo ha acquisito i filmati e i lavori sono stati sospesi fino a domattina 13 giugno.

Interpellato poco dopo dall’agenzia Adnkronos, Donno ha dato la sua versione: “Non sono riuscito a capire bene nella confusione, ma hanno provato e sono riusciti anche a colpirmi con calci e pugni Iezzi, Candiani, Cangiano, Amich… Parlamentari di Lega e Fratelli d’Italia. Mi hanno detto ci sono dei video. Vedrò se prendere dei provvedimenti”, ha detto. Donno ha anche mostrato uno strappo della camicia, intorno a un bottone poco sopra la cinta. “Io sono sceso dai banchi per dare la bandiera dell’Italia al ministro Calderoli e lui che fa, la rifiuta? Un ministro che rifiuta il tricolore?”. A farlo cadere “un cazzotto sullo sterno”: “E’ quello che mi ha fatto crollare”, ha detto.

“Un fatto gravissimo e vergognoso – si legge in una nota del M5s -. Chiediamo provvedimenti seri e immediati contro questo atto di vero e proprio squadrismo perpetrato all’interno delle istituzioni che infanga la nostra democrazia e qualifica chi lo ha compiuto”. “Siamo arrivati alle violenze dai banchi della maggioranza Meloni” commenta Giuseppe Conte. “Hanno aggredito il nostro Leonardo Donno perché ha portato il tricolore al ministro Calderoli – scrive sui social -, perché diciamo no alla secessione dell’Italia firmata MeloniSalvini e Tajani. È uscito in barella dalla Camera dei deputati. Giù le mani da noi, giù le mani dal nostro tricolore. Non passerete. Vergogna”. Parla di “squadrismo parlamentare” anche Alleanza Verdi-Sinistra, mentre la segretaria del Pd Elly Schlein dice già da ora che “non è possibile riprendere i lavori in questo clima di crescente violenza verbale e fisica. Prima c’è stata l’intimazione a stare zitta alla nostra deputata Chiara Braga, poi un deputato è stato espulso per aver fatto tre volte il gesto della Decima Mas e infine l’aggressione fisica, violentissima con pugni ripetuti a un parlamentare del M5s”.

 

Poco prima il presidente Lorenzo Fontana ha infatti espulso un deputato della Lega, Domenico Furgiuele che aveva fatto il segno della Decima Mas rivolto alle opposizioni. “A X Factor facevano la X per dire no, posso fare quello che voglio? – si è difeso il leghista parlando con i cronisti – Se voglio mettere un voto sulla scheda posso fare il simbolo della X? Alla provocazione si è risposto con un gesto che non poteva non essere provocatorio, in un contesto nel quale la voce di chi cantava era più alta”. Il segno della Decima Mas sarebbe stato fatto in risposta al coro Bella ciao delle opposizioni.

Per il capogruppo della Lega a Montecitorio Riccardo Molinari sono “dinamiche parlamentari”. Secondo Federico Mollicone (Fratelli d’Italia) è sufficiente che Donno non sia stato preso pienamente in testa. “Tutto è nato da un gesto provocatorio e oltraggioso di Donno, che ha cercato di avvolgere con il tricolore il ministro Calderoli – dice – A quel punto è scoppiato il parapiglia ma nessuno ha avuto modo di entrare in contatto con lui perché era circondato dagli assistenti parlamentari. L’ipotesi è che sia una sceneggiata quella di buttarsi a terra e fingere il malore“. Diversa l’opinione del collega di partito Andrea De Bertoldi: “Se un parlamentare dà dei pugni a un altro parlamentare, vuol dire che è un cog… indipendentemente da chi sia”.

Intanto in Transatlantico è partita la guerrà di video tra i deputati che hanno immortalato la scena della rissa. Come riportato dall’agenzia Ansa, ci sono molti capannelli di parlamentari, ciascuno attorno a cellulari che riprendono le scene e con commenti di parte. Per quelli di Fratelli d’Italia o della Lega a innescare la rissa è stata la provocazione del deputato 5 stelle. Per le opposizioni invece non c’era nessuna violenza nel gesto. Parecchi, inoltre, contestano che Donno sia stato davvero colpito e qualcuno scherza sul fatto che in realtà quello del grillino sia stato “un fallo” di simulazione.

 

 

share