Palazzo Koch(Banca d'Italia): salari reali al di sotto dei livelli del 2000. A maggio l'inflazione scende leggermente ma il carrello della spesa sale.
Mentre i salari restano fermi al palo, il costo della vita sale ancora. Il basso livello dei salari in Italia, cresciuti in termini reali “molto meno che negli altri principali Paesi europei” e oggi sotto i livelli del 2000 nonostante un recupero lo scorso anno, riflette “il problema centrale” della produttività con incrementi conseguiti finora che “sono incoraggianti, ma non bastano a sostenere lo sviluppo del Paese”. Lo ha confermato il governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta, rilevando che “per garantire un aumento duraturo delle retribuzioni è indispensabile rilanciare la produttività e la crescita attraverso l’innovazione, l’accumulazione di capitale e un’azione pubblica incisiva”.
Salari sempre più schiacciati verso il basso mentre il costo della spesa sale
Intanto a maggio, secondo le stime preliminari dell’Istat, l’inflazione scende all’1,7% dall’1,9% di aprile. Ma il carrello della spesa continua a salire: dal 2,6% di aprile al 3,1%. Quanto basta per far scattare l’allarme dei consumatori e lo sdegno delle opposizioni.
Si preannuncia una estata salata per gli italiani, ha affermato il Codacons. A maggio i prezzi registrano un aumento medio del +1,7% su anno che, in termini di spesa e considerati i consumi totali delle famiglie, equivale ad un maggiore esborso pari a 559 euro annui per la famiglia tipo, 761 euro per un nucleo con due figli.
Consumatori in allarme: sarà un’estate salata per gli italiani
Se però si analizza l’andamento dei listini nei vari comparti, si scopre che le voci legate al turismo hanno registrato a maggio una decisa crescita: i prezzi dei voli nazionali, ad esempio, sono rincarati del 30,8% su anno, le tariffe dei traghetti del 9,7%, quelle dei servizi ricreativi e sportivi (piscine, stabilimenti, palestre, parchi divertimento, ecc.) dell’8,3%, i prezzi dei pacchetti vacanza nazionali del 7,2%. Gli alberghi rincarano del 3,2% su anno mentre i listini di case vacanza, b&b e altre strutture ricettive del 4,5%.
“Il calo dell’inflazione non porta alcun vantaggio ai consumatori. E’ solo una conferma del fatto che i rialzi di aprile erano dovuti alle speculazioni legate alla Pasqua e al caro energia”, ha detto Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Ormai per fare la spesa le famiglie saranno costrette a chiedere un prestito agli istituti bancari, che nel frattempo godono di utili stratosferici ottenuti senza alcuno sforzo e mai nemmeno intaccati. Il carrello della spesa che registra un’altra impennata preoccupante rivela ancora una volta quanto questo Governo abbia prodotto il nulla nell’economia reale del Paese”, ha commentato il capogruppo M5S al Senato, Stefano Patuanelli.
31/05/2025
da La Notizia