Ma quanto avevano ragione i ragazzi di Torino che ieri volevano impedire alla Meloni di dire alle Regioni la mostruosità che poi abbiamo sentito tutti.
Ma quanto avevano ragione i ragazzi di Torino che ieri volevano impedire alla Meloni di dire alle Regioni la mostruosità che poi abbiamo sentito tutti. I poveretti si sono presi una scarica di manganellate, peraltro inutilmente, perché la premier ha confermato i tagli in arrivo alla sanità, dimostrando così di infischiarsene dei manifestanti, degli infuriatissimi governatori anche di destra e soprattutto dei cittadini che stanno perdendo il diritto costituzionale ad essere curati.
I mercati finanziari ci guardano, e la leader sovranista – rimangiandosi le battaglie di decenni – non ha dubbi su chi buttar giù dalla torre, dovendo scegliere tra lo spread e le liste d’attesa negli ospedali. D’altra parte, le destre hanno sempre privilegiato le cliniche private, su questo in buona compagnia con il centro- sinistra. Così le strutture pubbliche sono collassate, con carenze di medici e materiali insostenibili. Una situazione che al Sud è drammatica, e di fronte alla quale un governo che sta sul serio dalla parte degli italiani dovrebbe tagliare qualunque altra cosa ma non la spesa sanitaria.
Purtroppo, invece, “io sono Giorgia” – la cristiana che ieri non ha trovato il tempo di commemorare i dieci anni dalla più grande strage di migranti a Lampedusa – sui soldi per la salute non ci sente. Tanto il consenso per ora resta alto e il suo ministro Schillaci, malgrado la promessa solenne di aumentare i fondi, a quanto pare preferisce perdere la faccia piuttosto che dimettersi. Il coraggio dei giovani che si fanno manganellare mica è da tutti.
04/10/2023
da La Notizia