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Sciopero per Gaza, migliaia di manifestanti in tutta Italia. Cariche della polizia in Stazione a Milano. Autostrada e tangenziale bloccate a Bologna

Sciopero per Gaza, migliaia di manifestanti in tutta Italia. Cariche della polizia in Stazione a Milano. Autostrada e tangenziale bloccate a Bologna

Politica Italiana

22/09/2025

da Il Fatto Quotidiano

Redazione

Circa 10 mila a Bologna, con ingressi bloccato all'università. 20 mila a Palermo,15 mila a Cagliari e Napoli, 10 mila a Torino, 5 mila a Catania, 4 mila a Pisa in direzione dell'aeroporto

Manifestazioni in corso in 80 città, anche sotto la pioggia battente, per esprimere la vicinanza alla Global Sumud flotilla in rotta verso Gaza e spronare i governi ad interrompere la mattanza di Israele nella Striscia. Almeno 100mila persone hanno affollato i cortei. E ci sono state anche tensioni con le forze dell’ordine: in Stazione Centrale a Milano la polizia ha caricato i manifestanti pro-Pal, che avevano provato dalle scale a raggiungere i binari e sono stati fermati. Decvine di migliaia di persone anche a Roma Termini, 50mila secondo gli organizzatori a Bologna dove i manifestanti hanno bloccato l’autostrada A14 e la tangenziale, 20mila a Venezia e Palermo, 15 mila a Cagliari e Napoli, 10 mila a Torino, 5mila a Catania. In migliaia anche a Milano e Genova malgrado il maltempo. Già in mattinata gli attivisti e i lavoratori pro Palestina hanno bloccato il porto di Livorno, la pioggia non li ha fermati: i manifestanti hanno continuato l’azione di protesta cantando Bella Ciao e sventolando bandiere della Palestina.

Milano, migliaia di persone in piazza – Da piazzale Cadorna sono sfilati in migliaia per esprimere solidarietà alla Palestina, nonostante la pioggia battente. Il corteo è stato aperto dai rappresentanti della Confederazione Unitaria di Base (Cub). Tra gli striscioni uno riporta la frase “bloccheremo tutto, stop al genocidio”. Oltre ai lavoratori del trasposto pubblico aderiscono anche docenti e personale di scuole e atenei. Il corteo è partito alle 10 per snodarsi lungo le vie del centro prima della conclusione in piazza Duca d’Aosta, di fronte alla Stazione. Nei pressi del consolato americano – qualche centinaio di metri – è stata bruciata una bandiera americana, dopo aver diffuso (durante un minuto di silenzio) il suono registrato di un drone su Gaza. Ma le tensioni sono aumentate all’interno dello scalo ferroviario dove i manifestanti hanno tentato di raggiungere i binari.

Roma, ritrovo in Piazza dei 500 (Stazione Termini) – Sono oltre ventimila, secondo una prima stima, le persone in piazza a Roma per la manifestazione a sostegno della popolazione di Gaza. Il flusso di partecipanti è in aumento perché sono in arrivo in piazza dei Cinquecento a Termini gruppi da diverse direttrici. Al momento è garantita la funzionalità della stazione attraverso varchi controllati. Fino alle 13,30 il presidio non si muoverà da Piazza dei 500 davanti alla stazione.

Alcune centinaia di studenti delle scuole della zona di Monteverde si sono messi in marcia già nella mattinata diretti alla stazione, punto di ritrovo dei manifestanti. I giovani, sotto lo sguardo dei turisti, hanno attraversato viale Trastevere gridando slogan come “free Palestine” e “siamo tutti antifascisti”. Una donna, in attesa dell’autobus con la famiglia, ha iniziato a gridare slogan contro la Palestina e a fare gesti offensivi contro i giovani manifestanti che hanno risposto solo verbalmente e sono passati oltre.

Bloccato il porto di Genova: migliaia in piazza tra studenti e lavoratori – Lo sciopero generale proclamato dai sindacati di base della sigla Usb è stato ispirato anche dagli appelli dei lavoratori del porto di Genova: da lì sono partite le manifestazioni odierne con il blocco dello scalo ligure, ai varchi in via Albertazzi e San Benigno da parte di almeno 600 lavoratori. Proprio in via San Benigno, un lungo applauso ha accolto l’arrivo del corteo degli studenti: sono diverse migliaia i manifestanti in piazza, nonostante l’allerta arancione per temporali in corso in Liguria. Per via della pioggia la partenza del corteo – dal porto verso il centro cittadino – è stata rinviata alle 14,30: prima ci sarà un’assemblea pubblica.

20 mila in piazza a Venezia per fermare il porto di Marghera – Gli organizzatori del corteo di Marghera, diretto verso il porto, lo annunciano trionfalistici: “Siamo più di ventimila, ma non è finita qui”. Il serpentone umano si snoda per quasi due chilometri lungo le strade della città: sfilano studenti medi e universitari, centri sociali e lavoratori. “La testa del corteo è ufficialmente entrata e stiamo bloccando il porto”, annunciano i promotori al microfono. “Stop al genocidio, il governo la smetta di essere ipocrita e di sporcarsi le mani di sangue con i nostri soldi”.

Trieste, in 10 mila per bloccare il porto – Sono almeno tremila secondo gli organizzatori, le persone che dalle 10 di questa mattina stanno confluendo al Varco 4 del porto di Trieste per protestare contro il massacro in atto a Gaza. Usb di Trieste, in una nota, spiega che l’iniziativa “nasce dall’appello dei portuali di Genova, che hanno già dimostrato la forza e la dignità di chi rifiuta di essere complice di guerre e massacri. Oggi quell’appello ha trovato risposta in tutta Italia e la mobilitazione si annuncia imponente, con porti, fabbriche, trasporti, scuole e servizi pubblici che si fermeranno”.

I sindacati Usb proseguono: “Fermare il lavoro al porto significa colpire uno snodo fondamentale delle catene economiche che alimentano le guerre e che scaricano i costi sociali sulle comunità. Forse pochi lo sanno, ma il porto di Trieste è da tempo considerato uno dei canali commerciali anche verso Israele – si legge ancora nella nota Usb – con trattative e collegamenti che ne hanno fatto un punto di passaggio per i traffici marittimi con lo Stato responsabile del massacro in Palestina”.

Migliaia a Firenze bloccano traffico in autostrada – In migliaia si sono ritrovati anche a Firenze, davanti all’uscita autostradale di Calenzano (Firenze) della A1, bloccando il traffico circostante e paralizzando l’accesso e l’uscita al casello autostradale, con forti ripercussioni sul traffico. Proprio nelle vicinanze dello svincolo, una grande bandiera palestinese è stata affissa sulla “Ruota del tempo” dell’artista israeliano Dani Karavan.

In testa al corteo i giovani palestinesi, con i sindacati di base, studenti, docenti, associazioni, movimenti e tanti semplici cittadini. Il corteo di dirigerà in direzione di Campi Bisenzio e Capalle, dove uno degli obiettivi è sfilare davanti alla sede dell’azienda produttrice di armi Leonardo, ma anche la Ex Gkn nei pressi del centro commerciale I Gigli, per poi concludersi all’interno del parcheggio antistante la piscina comunale di Calenzano. “Nel pomeriggio a Firenze saremo all’università – ha detto Dario Furnari della Usb – dove ci sarà una passeggiata rumorosa e poi ci sarà un’assemblea. Il 24 saremo a Livorno per bloccare di nuovo il porto perché arriverà una nave statunitense che ha trasportato armi in Israele. Al porto di Livorno ci dicono che già è stato bloccato alle 6 di questa mattina un varco”, ha concluso Furnari.

Pisa, 4 mila verso l’aeroporto: invasa la superstrada – Sono almeno 4 mila, secondo le stime delle forze dell’ordine, i manifestanti che partecipano al corteo per Gaza a Pisa. Sfilano lavoratori, studenti universitari e studenti medi. Il liceo classico pisano ha comunicato sul suo sito internet di avere sospeso la didattica per assenza di personale in conseguenza dello sciopero. La meta è l’aeroporto: non è chiaro se i manifestanti intendano compiere alcune azioni di disturbo in prossimità dello scalo per limitarne l’operatività.

I manifestanti hanno invaso la Sgc Firenze-Pisa-Livorno, la superstrada che collega i tre capoluoghi, bloccando il traffico in direzione mare. Mentre in direzione di Firenze la viabilità, pur rallentata per la curiosità degli automobilisti, scorre regolarmente. Il corteo, partito dal centro cittadino, ha attraversato le principali vie del centro, con forti rallentamenti al traffico e inevitabili disagi ai trasporti.

Napoli, 15 mila in piazza: bruciate foto di Netanyahu e Meloni – Sono oltre 15 mila, secondo gli organizzatori, i lavoratori e gli studenti che stanno partecipando al corteo di Napoli. Il corteo è partito di piazza Mancini diretto a a piazza Municipio: lungo i percorso, un gruppo di attivisti ha bruciato le foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, chiedendo a gran voce la cessazione degli accordi tra l’Italia e lo Stato di Israele.

Nel pomeriggio, inoltre, un altro corteo di sindacati, movimenti e studenti è previsto nei pressi dell’ex base Nato di Bagnoli, non lontano dalla scuola dove il presidente della Repubblica Sergio Mattarella inaugurerà l’anno scolastico. Si fanno intanto sentire le ripercussioni dello sciopero. Al momento è attivo il servizio della linea 1 e 6 della metropolitana e la funicolare di Mergellina, mentre risulta sospeso il servizio per le funicolari Centrale e Chiaria. Solo corse dirette, invece, alla funicolare di Montesanto e servizio parzialmente, secondo quanto comunica l’Anm, ridotto per tram, bus e filobus

Cagliari, in 15 mila per Gaza – Migliaia di persone (soprattutto studenti) stanno attraversando il centro del capoluogo sardo. La testa del corteo sta per arrivare in via Roma da viale Regina Margherita mentre la coda sta ancora arrivando in piazza Yenne. Cori per la Palestina, contro le politiche del governo Netanyahu e contro tutti i fascismi accompagnano la marcia tra bandiere della Palestina e della Pace.

Palermo, sfilano in 20 mila – In testa al corteo nel capoluogo siculo lo striscione con la scritta “fermare il genocidio a Gaza, difendere la Flotilla, stop economia di guerra, abbassate le armi alzate i salari”. Secondo gli organizzatori in piazza ci sarebbero 20 mila manifestanti. Sventolano le bandiere dei Usb, della Palestina, il Tricolore. “Free Palestina, Israele terrorista, sciopero generale” urlano le persone in piazza.

Catania, in 5 mila verso il porto – Anche nella località sicula il corteo per Gaza si muove verso il porto. In testa un lungo striscione con scritto “No al genocidio, Fermiamo Israele”, tra bandiere Usb e della Palestina. “Siamo almeno in cinquemila in corteo”, ha dichiarato Dafne Anastasi dell’Usb.

“Ci sono persone – ha aggiunto – lavoratrici e lavoratori che mai avevano scioperato in vita loro e che ci hanno telefonato per sapere come dovevano scioperare”. “Oggi – ha infine evidenziato Anastasi – stiamo scrivendo la storia perché stiamo dimostrando che le persone comuni non sono disponibili a seguire quello che fanno i loro governi”. “Per questo manifestiamo e per questo, scioperando – ha concluso – blocchiamo la produzione e le infrastrutture attraverso le quali il genocidio prosegue”.

Bologna, 50 mila manifestanti in piazza secondo gli organizzatori – La questura in mattinata aveva diffuso il numero di 10-12 mila manifestanti. Poche ore dopo è arrivato il numero degli organizzatori. I manifestanti hanno completamente invaso la piazza Maggiore e le vie adiacenti, prima di muoversi in corteo. La stazione ferroviaria è presidiata dalle forze dell’ordine con veicoli blindati e dotati di idranti sfollagente. A Bologna diversi cortei si sono radunati in piazza Maggiore – sotto le sigle del sindacato Usb – dopo aver attraversato la zona universitaria con le transenne ad alcuni ingressi delle facoltà di Matematica e Giurisprudenza. I manifestanti chiedono di rompere ogni collaborazione con lo Stato di Israele, difendere Gaza e fermare il genocidio, dire no alla corsa al riarmo e alla guerra. Sostegno, ovviamente, alla Global Sumud Flotilla. “Blocchiamo tutto, con la Palestina nel cuore”, si legge tra gli striscioni. Numerosi gli agenti delle forze dell’ordine a presidiare la piazza. Gli studenti, prima di arrivare in piazza Maggiore, avevano impedito l’accesso transennando alcuni ingressi del Rettorato e delle facoltà di Giurisprudenza e Matematica, in via Zamboni. Il blocco delle lezioni è stato annunciato dai gruppi Cua “Collettivo universitario autonomo) e Cambiare Rotta, tuttavia risultano aperti gli ingressi posteriori. In zona universitaria, dove si sono radunati gli studenti e i collettivi prima di raggiungere piazza Maggiore, è stato incendiato un cassonetto.

Torino, 10 mila in corteo: binari bloccati alla stazione e ingressi transennati all’università – Sono circa 10 mila i manifestanti nel capoluogo piemontese. Partendo dalla stazione Porta Nuova, il cui ingresso principale è stato chiuso dalle forze dell’ordine, il corteo principale sta sfilando in via Madama Cristina. Da esso si sono staccati i manifestanti di ‘Torino per Gaza (centri sociali) che hanno occupato i binari, sempre nei pressi del principale scalo ferroviario della città. All’università, attivisti pro Pal e studenti hanno bloccato gli ingressi del Campus Einaudi per impedire le lezioni, sin dalle sette del mattino. Altri blocchi sono previsti in altre sedi universitarie e nelle scuole superiori. “Anche noi dobbiamo svuotare le aule perché è nelle scuole che si riproduce tutta la società – scrivono i comitati studenteschi -. Fermiamo le scuole, fermiamo le città, fermiamo il mondo, perché a Gaza non ci sono più aule, non ci sono più ospedali, non c’è più tempo. Blocchiamo tutto per Gaza, non possiamo più rimandare la costruzione di un mondo decente”. Gli studenti si sono dati appuntamento alle 9.30 in piazza Arbarello. Da lì si sposteranno verso piazza Carlo Felice, davanti alla stazione di Porta Nuova, da dove partirà il corteo dei sindacati di base. Sono previsti disagi nel trasporto pubblico e ferroviario.

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