Educazione cinica. I provvedimenti di Valditara approvati dal consiglio dei ministri. Misure anche per i precari, ma solo alcuni
Con una spilla di Alberto da Giussano fuori misura e in favore di telecamere (il congresso della Lega è alle porte), Giuseppe Valditara ha annunciato in conferenza stampa le misure per la scuola già anticipate nelle scorse settimane e validate ieri dal consiglio dei ministri. In mezzo c’è un po’ di tutto: qualcosa per i precari, qualcosa sugli asili (via all’utilizzo di 820 milioni di euro previsti dal Pnrr), qualcosa per gli studenti meno abbienti (il fondo per i libri di testo aumentato a tre milioni per i prossimi due anni), qualcosa sulle scuole paritarie. Ma niente di risolutivo. «Timidi passi per questioni annose», dicono i sindacati dei settori della conoscenza che aspettano però di di leggere il testo dei provvedimenti.
PER QUANTO riguarda gli oltre 250 mila insegnanti a tempo determinato, mortificati dalle ultime regole sull’ingresso in ruolo che prevedono concorsi senza lo scorrimento delle graduatorie e spese obbligate per la formazione, il Mim ha finalmente preso atto della situazione. Non tanto per dare garanzie di continuità e salario ai lavoratori ma per colmare i buchi in organico in diverse regioni, soprattutto del Nord, in difficoltà a coprire le cattedre vacanti anche per il costo degli affitti. Il ministero ha stabilito l’ampliamento delle graduatorie dei concorsi Pnrr1 e Pnrr2, che potranno includere anche i candidati risultati idonei ma non vincitori a patto che abbiano raggiunto il punteggio minimo previsto, fino a coprire il 30% dei posti a bando.
Prevista anche l’istituzione di un elenco generale per la copertura delle cattedre vacanti, al quale potranno accedere tutti i docenti che hanno superato un concorso dal 2020, oltre la quota del 30%, con la possibilità di essere immessi in ruolo anche in regioni diverse da quella di svolgimento del concorso. «È solo un timido primo passo che risponde ad una nostra rivendicazione, però non basta», nota il segretario generale della Uil scuola Rua, Giuseppe D’Aprile che invece torna a chiedere di «utilizzare le intere graduatorie, e non solo parte di esse, prevedendo lo scorrimento di tutti gli idonei con riferimento a tutti i concorsi, straordinario e ordinario 2020 compresi». Scettica anche la Flc Cgil: «Entraremo nel merito del provvedimento quando potremo leggere il testo ma, già da ora, rivendichiamo di essere riusciti, come sindacato a porre il problema al centro del dibattito politico».
Occorrano azioni più efficaci per smantellare il sistema di compravendita di titoli, ma il governo ha sclelto un’altra strada: il condonoGianna Fracassi, Flc Cgil
QUANTO AI fondi, il provvedimento di Valditara prevede uno stanziamento di un milione di euro destinato alla formazione degli insegnanti «sulle dipendenze da stupefacenti e da comportamenti a rischio sempre più diffusi tra gli adolescenti, come l’abuso di social network, smartphone e giochi online». Di molto non c’è altro, a parte una sterzata sui diplomifici e sulle cosiddette «scuole fantasma» con il divieto di costituire più di una classe quinta collaterale, l’impossibilità per le scuole di avviare le iscrizioni prima di essere autorizzate e l’obbligo dell’adozione del registro elettronico.
Si prevede, inoltre, che lo studente possa sostenere, nello stesso anno scolastico, gli esami di idoneità al massimo per i due anni di corso successivi a quello per il quale ha conseguito l’ammissione per effetto di scrutinio finale. Se l’esame copre due anni, la commissione dovrà essere presieduta da un presidente esterno, designato dall’Ufficio scolastico regionale. «Vogliamo rafforzare la qualità dell’offerta formativa, sia nel pubblico che nel privato, in linea con gli obiettivi del Pnrr e con le esigenze di un sistema scolastico sempre più sotto la lente dei controlli», ha detto il ministro durante la conferenza stampa.
PIUTTOSTO l’esigenza è quella di togliere la concorrenza farlocca alle scuole paritarie, aumentandone reputazione e iscrizioni. Il governo Meloni ha infatti agito in questi due anni in favore delle scuole paritarie, a scapito del sistema di istruzione pubblico, in diversi modi. A partire dalla legge di bilancio che ha assegnato un contributo di 50 milioni di euro in due anni alle private e decontribuzioni per i genitori che intendono farle frequentare ai figli con una spesa complessiva stimata intorno ai 65 milioni di euro all’anno. «Occorrano azioni più efficaci per smantellare l’intero sistema di compravendita di titoli falsi, a partire dalle abilitazione e specializzazioni acquisite all’estero – nota Gianna Fracassi, segretaria generale della Flc Cgil – Il governo e il ministro Valditara, invece, hanno scelto un’altra strada, offrendo agli specializzati all’estero un’opportunità di sanatoria attraverso i corsi Indire che sono un vero condono»
30/03/2025
da Il manifesto