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Sgarbi al Maxxi accusato di sessismo e volgarità, si difende: “Polemica strumentale”. Il ministro Sangiuliano chiede spiegazioni

Sgarbi al Maxxi accusato di sessismo e volgarità, si difende: “Polemica strumentale”. Il ministro Sangiuliano chiede spiegazioni

Sgarbi al Maxxi si è reso protagonista, ancora una volta, di uno scivolone a causa di una serie frasi volgari pronunciate durante un intervento pubblico. Il critico d’arte, come è noto, ora ricopre un ruolo istituzionale – è sottosegretario alla Cultura, e il ministro Gennaro Sangiuliano, per questo, chiede spiegazioni sull’accaduto, mentre il Pd sollecita l’intervento della Meloni.

SGARBI AL MAXXI ACCUSATO DI SESSISMO E VOLGARITÀ, SI DIFENDE: “POLEMICA STRUMENTALE”

Vittorio Sgarbi è stato accusato di sessismo e volgarità, nessuna sorpresa, ma ora ricopre un ruolo istituzionale. Il sottosegretario alla Cultura è stato ospite al Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma insieme a Morgan. Durante l’evento Sgarbi ha utilizzato alcune espressioni, parole volgari e sessiste. Il video del suo intervento è stato pubblicato sul sito di Repubblica e documentato da una registrazione video disponibile su YouTube e interrotta sul finale, che ha spinto i dipendenti del MAXXI a protestare con una lettera.

“Non scherziamo. Anzi rivendico tutto quello che ho fatto e detto. Se dovessi accettare il ricatto di alcuni dipendenti del Maxxi staremmo freschi”, dice Sgarbi intervistato al Corriere della Sera. “Come mai se ne vengono fuori dieci giorni dopo? – incalza –. Questa serata c’è stata dieci giorni fa: io rispondevo semplicemente ad alcune domande di Morgan, che conduceva la serata. Quindi le spiego dove sta realmente il motivo di tutto questo casino: siccome Giuli è di destra, questi signori radical chic ne hanno approfittato per strumentalizzare questa vicenda”.

A chi gli chiede di fare un passo indietro dal suo ruolo istituzionale: “Era uno spettacolo. C’era goliardia: ho fatto Amarcord, Amici miei… Allora censuriamo anche Mozart, Lorenzo Da Ponte, Lucio Battisti, Franco Califano… Anche alcune delle loro rispettive opere e canzoni sono piene di riferimenti sessuali e altro”.

Sgarbi poi si scaglia contro gli altri politici che lo hanno attaccato. “Ho letto di Calenda. Mi scappa da ridere: perché la sua politica non è pornografia? Prima ha fatto un accordo con il Pd dandosi bacini e abbracci con Enrico Letta. Poi è andato da Renzi, da cui è poi stato ripudiato”. Altri finiscono nei suoi attacchi: “Va bene. Poi con chi mi devo scusare? Con Bonelli dei Verdi? Quello che sostiene la devastazione dell’Italia con tutte queste c… di pale eoliche maledette. E c’è pure il Pd: si fot… pure loro”.

IL MINISTRO SANGIULIANO CHIEDE SPIEGAZIONI

“Sono da sempre e categoricamente lontano da manifestazioni sessiste e dal turpiloquio, che giudico sempre e in ogni contesto inammissibili e ancor più in un luogo di cultura e da parte di chi rappresenta le Istituzioni. Il rispetto per le donne è una costante della mia vita. Per me essere conservatori significa avere una sostanza, uno stile e anche un’estetica di comportamento”. Queste le parole del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che ha scritto una lettera al presidente del Maxxi, Alessandro Giuli, per chiedere spiegazioni su quanto accaduto.

La libertà di manifestazione del pensiero deve essere sempre massima e garantita a tutti, ma trova il suo limite nel rispetto delle persone – aggiunge – Anche le forme dell’espressione non devono mai ledere la dignità altrui. Le istituzioni culturali, e so che Alessandro Giuli è d’accordo con me, devono essere aperte e plurali ma lontane da ogni forma di volgarità. Chi le rappresenta deve mantenere un rigore più alto di altri”, conclude Sangiuliano.

Dalle opposizioni arriva una chiara richiesta alla premier Giorgia Meloni.  In una nota la capogruppo alla Camera Chiara Braga ha dichiarato che “le affermazioni di Sgarbi al MAXXI sono inaccettabili e gravissime, segno di una regressione culturale preoccupante. Non bastano le parole del ministro Sangiuliano: non si può usare una grande istituzione culturale come platea per uno spettacolo indecoroso e offensivo delle lavoratrici e di tutte le donne. Chiediamo provvedimenti convinti e anche la premier Meloni non può restare indifferente. Non è stata una goliardata, ma un episodio grave per linguaggio, tono e contenuto”.

02/07/2023

Abbiamo riportato L'articolo

da La Notizia

di Domenico Iovane