Si allarga la differenza retributiva tra uomini e donne occupati nel settore privato. Dai circa 6.700 euro rilevati dall’Inps lo scorso anno si è saliti ai quasi 8mila attuali.
Nel 2022, secondo l’Osservatorio sui lavoratori dipendenti del settore privato dell’Inps, la retribuzione media annua complessiva è di 22.839 euro. Ma se i dipendenti maschi hanno una busta paga in media di 26.227 euro lordi l’anno, le colleghe si fermano a 18.305. Le differenze sono marcate anche tra i territori con le retribuzioni medie nel 2022 più elevate nell’Italia settentrionale, pari a 26.933 euro mentre per Sud e Isole le medie sono di 16.959 e 16.641 euro. Va detto che, sebbene in crescita, il cosiddetto “gender gap” non è in Italia particolarmente marcato se confrontato con altri paesi Ocse. Le differenze più marcate (qui espresse come percentuale della retribuzione) si registrano negli stati Uniti (16,9%), Francia (15%), Germania (14,2%). statistiche in linea di massima confermate anche dalle rilevazioni Ilo (agenzia per il lavoro dell’Onu). Il dato italiano si ferma all’8,7% a fronte di una media Ocse dell’11.9%. Il gender gap italiano si sovrappone però a retribuzioni particolarmente basse rispetto a molti altri paesi Ocse, circostanza che aggrava il problema.
L’Inps riporta pure che i dipendenti privati sono aumentati lo scorso anno del 4,3% rispetto al 2021. Complessivamente i lavoratori dipendenti del settore privato (esclusi operai agricoli e domestici) con almeno una giornata retribuita nell’anno sono stati quasi 17 milioni (16.978.425) con una media di 244 giornate retribuite. Gli operai (9.359.163 lavoratori) rappresentano il 55% del totale, contro il 37% degli impiegati, il 4% degli apprendisti, il 3% dei quadri e lo 0,8% dei dirigenti. Rispetto al genere, i lavoratori maschi rappresentano il 57,2% del totale.
Una crescita ancora superiore contraddistingue lavoratori intermittenti (+18%) che sono 694.852 e somministrati (+7,8%), che sono 974.511. La retribuzione media annua per i lavoratori intermittenti risulta pari a 2.463 euro annui e tra questi lavoratori prevalgono leggermente le donne. Per i lavoratori somministrati la retribuzione media annua è pari a 9.709 euro.