29/10/2025
da Il Manifesto
Lo stesso Calderone Meloni: «Mantenute le promesse». Scettici i sindacati: «Inutile, non si salverà nessuna vittima». Ieri tre morti, tra cui un agricoltore 28enne
«Il governo ha mantenuto un altro impegno con gli italiani»: così Giorgia Meloni ha annunciato con i suoi soliti toni entusiastici il provvedimento sulla sicurezza sul lavoro licenziato ieri dal consiglio dei ministri. La premier ha ricordato che proprio lo scorso Primo maggio aveva assicurato che sarebbero stati stanziati altri fondi «per rafforzare gli interventi sulla sicurezza» e ha evidenziato il confronto con i sindacati e le organizzazioni datoriali che avrebbe portato al «decreto legge molto corposo e articolato» approvato ieri. Una ricostruzione parecchio generosa, persino la filo governativa Cisl ha espresso riserve sul testo. Le nuove misure illustrate dalla ministra del Lavoro, Elvira Calderone, che entreranno in vigore solo nel 2026, prevedono un meccanismo premiale per le imprese con meno incidenti che potranno beneficiare di premi ridotti «mediante bilancio Inail».
LA PATENTE A PUNTI, che si era dimostrata fallimentare dopo l’introduzione, dovrebbe diventare più severa: per ogni lavoratore in nero trovato in azienda scatterà una decurtazione di 5 punti e non più di uno. Previsti anche più controlli attraverso l’assunzione di 500 ispettori del lavoro, 100 carabinieri del Comando tutela lavoro e 55 addetti Inail per la gestione diretta delle sanzioni amministrative. L’Inail coprirà anche gli infortuni in itinere degli studenti impegnati nei Pcto (ex alternanza scuola-lavoro) con una stretta sull’impiego in attività ad alto rischio. Capitolo sostegno alla disoccupazione: chi riceve Naspi, Discoll e Iscro dovrà inviare curriculum e patti digitali entro 15 giorni, pena decurtazioni e decadenza che scatta anche per chi rifiuta offerte congrue. Per i familiari delle vittime non c’è nulla a parte borse di studio per gli orfani di vittime sul lavoro o di malattia professionale. Il decreto fotografa l’esistente senza intervenire su nessuna delle cause che portano a una media di circa 4 morti al giorno. «Non salverà nessuna vittima e continueremo ad ascoltare l’ipocrisia del cordoglio e la retorica dei numeri», ha commentato la Fillea Cgil.
L’UNICA NOVITÀ positiva introdotta per il sindacato degli edili è l’introduzione del badge di cantiere, una tessera con codice anticontraffazione per tracciare presenze e regolarità contributiva. «Irrisolte tutte le altre domande a partire dall’annunciata stretta sui sub-appalti, ormai fuori controllo dopo le ultime modifiche del codice dei contratti volute da Salvini, nessuna risposta in merito alla necessità di contrastare il dumping contrattuale e il proliferare dei falsi attestati di formazione», ha precisato il sindacato degli edili Cgil. «Troppi ponteggi montati da imprese che si oppongono ai contratti nazionali dell’edilizia e che non garantiscono ai lavoratori la necessaria formazione, eludendo obblighi formativi pre-ingresso e verifica della congruità della manodopera – ha spiegato il segretario generale della Fillea, Antonio Di Franco -. Molti infortuni, anche mortali, avvengono quando si deroga all’applicazione del contratto nazionale in termini di orario di lavoro, di obblighi formativi e in presenza spesso di subappalti a cascata, colpendo gli anelli più deboli della catena. Se non viene regolato il subappalto verranno colpiti sempre lavoratori e sicurezza, perché ogni livello di appalto deve avere il suo margine di profitto».
«IL NOSTRO OBIETTIVO è prevedere tutele sempre più ampie per le famiglie delle vittime di incidenti sul lavoro paragonabili a quelle che vengono riconosciute alle vittime di mafia», ha detto Calderone in conferenza stampa, tuttavia è stata «ignorata ancora una volta la richiesta di istituire una procura nazionale che si occupi di reati in materia di salute e sicurezza» e del gratuito patrocinio per i familiari che «oltre il dolore per la perdita, devono sostenere spese legali, spesso lottando contro difensori agguerriti e imprese economicamente potenti in processi che durano anni». Resta critico il giudizio sulla patente a punti: «Non è uno strumento efficace», ha evidenziato Di Franco. Anche la Cisl è dubbiosa: «Nel provvedimento mancano importanti elementi che avevamo segnalato al ministero».
MENTRE IL GOVERNO annunciava il decreto, la giornata proseguiva confermando il record italiano: anche ieri ci sono stati tre morti sul lavoro. Ad Ascoli Piceno un uomo di 65 anni è deceduto in seguito del cedimento del braccio del cestello per potare le piante su cui stava lavorando. In provincia di Mantova un operaio di 23 anni ha perso la vita rimanendo incastrato in un argano finendo con la testa schiacciata nel macchinario. Infine, dopo 5 mesi di agonia, è morto l’agricoltore di 55 anni ferito in un incidente con il trattore a Capaccio Paestum, nel Salernitano.

