30/10/2025
da Avvenire
Chiara Vitali
Riduzione dei dazi, stop al traffico di Fentanyl e accordo sulle terre rare sono stati i temi sul tavolo. Scomparso Taiwan e solo un accenno all'Ucraina
Un incontro durato un'ora e quaranta e poi una calorosa stretta di mano. L'incontro tra il presidente americano Donald Trump e il leader cinese Xi Jinping è avvenuto alle prime ore dell'alba a Busan, in Corea del Sud ed è stato seguito da grandi proclami. Per Trump il colloquio è stato «straordinario», «Un grande successo, su una scala da 1 a 10, l'incontro con Xi è stato 12». Il tycoon ha parlato di «de-escalation». Il presidente cinese ha spiegato che «i due Paesi hanno avuto colloqui approfonditi su importanti questioni economiche e commerciali e hanno trovato un accordo sulla loro risoluzione».
Sul fronte commerciale Trump ha annunciato la riduzione dei dazi sulle merci cinesi dal 57% al 47%. Xi Jimping avrebbe invece assicurato un impegno «molto duro» del suo Paese per fermare la produzione e il traffico di Fentanyl, un oppioide che ogni anno causa decine di migliaia di vittime negli Stati Uniti.
Un altro punto considerato molto significativo riguarda le terre rare, ovvero i materiali utilizzati per realizzare prodotti di ogni tipo, dai pannelli solari agli smartphone. La Cina lavora il 90% delle terre rare mondiali. Già alcuni giorni fa, Trump aveva anticipato che sarebbe stato raggiunto un accordo. Durante l'incontro è stato annunciato che la Cina bloccherà le restrizioni sull'esportazione di terre rare, l'accordo durerà un anno e sarà rinegoziato o confermato annualmente. Donald Trump ha detto che questo risultato ha valenza mondiale: «Si potrebbe dire che questa soluzione non è solo statunitense, ma andrà a favore di tutto il mondo».
Anche la guerra in Ucraina è stato un tema sul tavolo, ma secondario: il presidente americano ha dichiarato che Usa e Cina lavoreranno insieme su questo fronte, «vedremo se potremo ottenere qualcosa» ha detto. Xi Jinping ha poi elogiato gli sforzi di pace di Trump a Gaza e ha sostenuto che Usa e Cina devono essere «partner e amici», anche se «non sempre vedono le cose allo stesso modo». I due leader non hanno invece parlato di Taiwan, l'isola di fatto indipendente ma che la Cina considera una provincia da riunificare al resto del Paese, su cui si concentrano grandi interessi commerciali ed economici.
Trump ha inoltre confermato che andrà in Cina in aprile, mentre Xi Jinping ricambierà la visita più avanti. «Credo sempre che lo sviluppo della Cina vada di pari passo con la vostra visione di rendere di nuovo grande l'America» ha detto ancora Xi.
L'incontro tra Usa e Cina è stato seguito poco dopo da un altro scambio. Trump ha confermato di voler riprendere «immediatamente» i test nucleari americani, come aveva annunciato alcune ore prima sul suo social Truth. Netta la risposta di Pechino: «La Cina spera che gli Usa rispettino seriamente gli obblighi del trattato sulla messa al bando totale dei test nucleari e il loro impegno a vietare i test nucleari, e intraprendano azioni concrete per salvaguardare il sistema globale di disarmo nucleare e non proliferazione e salvaguardare l'equilibrio strategico e la stabilità globali», ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Guo Jiakun.


