Tra i provvedimenti attesi il "Remain in Mexico", l'addio al genere "X" sui passaporti e una nuova categoria di dipendenti federali con minori tutele rispetto ai dipendenti pubblici
Niente dazi, il Golfo d’America, addio agli Ius soli e riecco il “Remain in Mexico”. Saranno circa 50 gli ordini esecutivi che il presidente Donald Trump si appresta a firmare subito dopo il suo insediamento e, nei prossimi giorni, diventeranno “quasi cento”. Si tratta di provvedimenti che riguardano in particolare l’immigrazione, l’ambiente – con l’intenzione di smantellare le politiche dell’amministrazione Biden – e il ripristino di una misura adottata al suo primo mandato per cambiare la definizione di migliaia di posti di funzionari pubblici per poterli affidare a persone di nomina politica impegnati ad applicare la sua agenda. E c’è un grande assente: zero dazi, poiché secondo il Wall Street Journal si limiterà nel breve periodo a chiedere alle agenzie federali di studiare ed esaminare le pratiche commerciali e i rapporti commerciali degli Stati Uniti con la Cina e gli altri Paesi confinanti.
Stephen Miller, il principale consigliere della nuova Casa Bianca di Trump che nella prima amministrazione fu l’architetto delle più controverse misure anti-migranti, ha illustrato già domenica in una conference call le misure ai leader repubblicani del Congresso, a partire appunto dall’avvio dell’ampia operazione contro i migranti, che è stata una delle principali promesse elettorali. Secondo quanto rivelano i media americani, Trump firmerà questi ordini praticamente durante tutta la giornata, alcuni nella Rotonda del Campidoglio dove è stata trasferita la cerimonia di giuramento a causa dell’ondata di gelo, alcuni di fronte a migliaia di sostenitori riuniti nella Capital One Arena per il rally che sostituirà la tradizionale parata. E infine alcuni nella più tradizionale location della Casa Bianca.
Tra gli ordini esecutivi quello con cui dichiarerà l’emergenza nazionale sul confine tra Usa e Messico che, come lui stesso ha anticipato, “metterà fine all’invasione delle nostre frontiere e rimanderà a casa quelli che sono entrati illegalmente”. Ha spiegato poi che la dichiarazione dell’emergenza nazionale permetterà l’utilizzo dei fondi del Pentagono per l’operazione, come era stato fatto durante la prima amministrazione per la costruzione del Muro. Inoltre Trump designerà diversi cartelli di narcotrafficanti come organizzazioni terroristiche e reintrodurrà la misura “Remain in Mexico”, che imponeva durante il suo primo mandato che i richiedenti asilo aspettassero in Messico l’esito delle loro domande.
Alcuni media americani scrivono inoltre che firmerà anche il provvedimento per mettere fine allo Ius soli, la cittadinanza per diritto di nascita per i bambini nati negli Stati Uniti i cui genitori non hanno uno status di immigrazione legale. Secondo un dirigente in entrata alla Casa Bianca, che ha citando il 14esimo emendamento della Costituzione Usa, “il governo federale non riconoscerà automaticamente la cittadinanza per diritto di nascita per i figli di immigrati clandestini nati negli Stati Uniti”. Il presidente Trump firmerà anche un ordine per mettere al bando quella che viene definita “l’ideologia gender”: la misura è tesa ad annullare le iniziative adottate dall’amministrazione Biden, imponendo alle agenzie federali di considerare maschi biologici e femmine biologiche come due sessi separati, richiedendo di mettere solo la casella ‘maschio’ e ‘femmina’ nei loro formulari, come quello per i passaporti in cui l’amministrazione Biden ha inserito la possibilità di mettere una X nella casella del genere.
Ci saranno poi diversi ordini sull’ambiente, come quello per tagliare i fondi per la lotta ai cambiamenti climatici inseriti nell’Inflation Reduction Act, mossa che metterebbe alla prova l’estensione dei poteri presidenziali dal momento che è tesa a sospendere con un ordine esecutivo fondi già stanziato dal Congresso. Il presidente firmerà anche provvedimenti per annullare le misure che limitano le trivellazioni e la concessione di licenza per gas, petrolio e attività minerarie. Oltre che per ordinare lo stop degli investimenti nelle energie rinnovabili. E, secondo Abc, ci sarà anche un ordine per rinominare il Golfo del Messico in “Golfo d’America“, che in conferenza nei giorni scorsi a Mar-a-Lago aveva definito “un bel nome, il nome appropriato”.
Per quanto riguarda le minacciata misura contro quello che Trump e i suoi alleati chiamano il ‘Deep State’, vale a dire burocrazia e funzionari federali che avrebbero frenato il suo primo mandato, il presidente – scrive il New York Times – vorrebbe “creare una nuova categoria di dipendenti federali, chiamata Schedule F, che non godrebbe delle stesse tutele di cui godono i dipendenti pubblici”, che la procedura prevede debbano essere assunti “in base al merito e non possono essere licenziati arbitrariamente”. Si tratta di una misura che gli consentirebbe di riconoscere un nuovo status a molti dipendenti federali, esercitando su di loro un controllo più stretto e con la possibilità di assunzioni e licenziamenti più facili. Si prevede, scrive Cnn, che vi saranno ricorsi legali contro molti di questi ordini esecutivi.
20/01/2025
da Il Fatto Quotidiano