19/10/2025
da La Notizia
Facile ora cavarsela esprimendo solidarietà a Ranucci. Ritirate le querele a Report e approvate una legge seria sulle liti temerari.
Non che sia una novità. Nell’era sovranista del tutto e il suo contrario, di promesse mancate come se piovesse, l’attentato a Sigfrido Ranucci, a cui la redazione de La Notizia ha espresso per mio tramite vicinanza, ha offerto l’ennesima conferma del livello di ipocrisia raggiunto dalla nostra classe politica. Già, perché ora è tutto un peana e colpi battuti sul petto per esprimere solidarietà al conduttore di Report, che fino all’altro ieri, da Meloni in giù, attaccavano, screditavano e – pecunia non olet – trascinavano in giudizio come se non ci fosse un domani.
Ieri la premier è stata tra le prime a condannare il “grave atto intimidatorio” subito da Ranucci, affermando – lei che nell’ormai celebre fuorionda con Trump si vantava di non voler mai parlare con i giornalisti – che “la libertà e l’indipendenza dell’informazione sono valori irrinunciabili”. Ovviamente è la stessa Meloni che nel 2019 twittava: “Caro Ranucci, se denuncio e Report perde, i danni li pagate tu e Report, o li paga mamma Rai con i soldi dei contribuenti?”.
Sarà stato per togliersi il dubbio che l’intero partito di Fratelli d’Italia, il presidente del Senato La Russa (e famiglia), il ministro Urso, il sottosegretario Fazzolari, senza contare, sempre in quota centrodestra, l’indomito Gasparri – quello della carota e del cordiale in Vigilanza – il ministro Giorgetti & C. hanno trascinato Ranucci in tribunale. Facile ora cavarsela esprimendo solidarietà. Ritirate le querele a Report e approvate una legge seria sulle liti temerarie.
Diversamente, risparmiateci almeno questa fiera dell’ipocrisia.