Altro che sovranisti, il governo Meloni ha deciso di cedere un asset strategico del paese direttamente alla CIA.
Invece di esercitare la golden share e assumere il controllo pubblico si è fatta una scelta degna di una colonia, mentre Francia e Germania difendono i loro settori strategici a partire dalle telecomunicazioni.
Non appaia esagerata la mia affermazione: la statunitense KKR è una società di investimento leader a livello mondiale nota per il ruolo che vi svolge all’interno l’ex-generale delle guerre in Iraq e Afghanistan e ex-direttore della CIA David Petraeus.
Le nostre telecomunicazioni sono ora in mano direttamente di Washington.
La sciagurata decisione del governo Meloni lascia presupporre una brutta fine anche per Open Fiber come annuncia baldanzosamente Gasparri.
Il governo non ha voluto ascoltare le sacrosante proposte di lavoratrici e lavoratori e delle organizzazioni sindacali.
La decisione di acquisire solo una partecipazione di minoranza alla costituenda società della rete TIM, lasciando al fondo americano KKR il controllo di maggioranza del pacchetto azionario non tiene conto degli interessi nazionali e della salvaguardia dell’occupazione.
Come ha dichiarato la Slc Cgil il governo ha scelto di andare verso la separazione tra infrastruttura e servizi con una scelta opposta ai grandi paesi europei che, pur alleati degli USA, non rinunciano alla propria sovranità.
E’ l’epilogo della sciagurata privatizzazione avviata dal centrosinistra a cui noi di Rifondazione Comunista ci opponemmo inascoltati.
30/08/2023
Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, coordinamento di Unione Popolare