14/10/2025
da Il Fatto Quotidiano
Il presidente egiziano ricorda l'anelito del popolo escluso dall'intesa. Poi lancia un appello a Israele: "Gli avversari di ieri possono essere i partner del futuro"
“Il popolo palestinese ha diritto all’autodeterminazione e a un futuro che non sia sopraffatto dalla guerra. Ha diritto alla libertà e a vivere in uno Stato indipendente fianco a fianco di Israele”. Al vertice di Sharm el-Sheikh che formalizza l’accordo per la fine della guerra a Gaza, il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi – mediatore dell’intesa insieme ai leader di Turchia e Qatar – è l’unico dei leader presenti a ricordare l’anelito dei palestinesi, grandi esclusi dal piano di pace sottoscritto tra Donald Trump e Benjamin Netanyahu. Nel suo discorso, in ogni caso, al-Sisi ha lodato Trump per il suo “risultato senza precedenti”, celebrando l’accordo come “una nuova fase della storia dell’umanità che apre le porte a una nuova era di pace e sicurezza in Medio Oriente”. Poi lancia un appello ai governanti di Israele: “Fateci trasformare questo momento storico in un nuovo inizio, e lavoriamo insieme per un futuro migliore per i nostri Paesi. Gli avversari di ieri possono essere i partner del futuro”, afferma. Intanto, però, Netanyahu ha dovuto rinunciare a presenziare all’evento di Sharm, ufficialmente per l’inizio della festa ebraica della Simchat Torah, ma di fatto per l’opposizione del presidente turco Recep Tayyip Erdogan e del premier iracheno Muhammad Sudani, che hanno minacciato di lasciare il vertice se il primo ministro israeliano fosse stato presente.
Trump invece si gode il momento di gloria: “Ciò che abbiamo realizzato insieme in questi ultimi giorni cambierà la storia e sarà ricordato per sempre. Abbiamo dimostrato come la pace sia possibile, con nazioni responsabili che mettono da parte le loro differenze, cercano un terreno comune e perseguono un mondo migliore per tutti noi”, dice nel suo discorso in Egitto, dove è arrivato (con oltre tre ore di ritardo) subito dopo l’intervento alla Knesset, il parlamento israeliano. “Oggi, per la prima volta nella vita, abbiamo un’opportunità irripetibile di lasciarci alle spalle vecchie faide e odi acerrimi e di dichiarare che il nostro futuro non sarà governato dalle lotte delle generazioni passate. Ora inizia la ricostruzione di Gaza e sarà forse la parte più facile”, ha aggiunto. A questo proposto Al-Sisi ha annunciato per novembre un vertice al Cairo dedicato “alla rapida ripresa e alla ricostruzione” della Striscia, per “costruire sullo slancio” generato dall’incontro di Sharm. Per quanto riguarda l’organo che gestirà la transizione nell’enclave, Trump fa una parziale marcia indietro sulla presenza dell’ex premier inglese Tony Blair, l’unico nome indicato esplicitamente nel piano: “L’ho sempre apprezzato ma voglio scoprire se è una scelta accettabile per tutti”.