ATTUARE LA COSTITUZIONE PER CAMBIARE L'ITALIA

ATTUARE LA COSTITUZIONE PER CAMBIARE L'ITALIA

ATTUARE LA COSTITUZIONE PER CAMBIARE L'ITALIA

Trumpeconomy: numeri, dazi e rigore fiscale ballerini

Trumpeconomy: numeri, dazi e rigore fiscale ballerini

Politica estera

07/10/2025

da Remocontro

Valerio Sale

Il governo degli Stati Uniti ha chiuso i battenti il ​​1° ottobre in assenza di un voto a maggioranza del Congresso sulla spesa pubblica. Con l’interruzione dei servizi governativi non essenziali, anche la pubblicazione dei dati economici da parte delle agenzie governative è stata sospesa.

L’Istat americana chiusa per debiti

Senza statistiche economiche certificate dallo Stato l’impatto sui mercati potrebbe farsi sentire con una riduzione degli investimenti. In un momento particolarmente incerto come quello attuale i decisori hanno bisogno di più dati ora che mai. I numeri sono l’evidenza del pragmatismo made in Usa. Avverte Valerio Sale in questi giorni negli Usa.

Americani ‘azionisti’

Per comprendere la rilevanza delle informazioni economiche basti pensare che circa il 62% dei cittadini americani possiede azioni (in Italia siamo tra il 7-10%). Numeri e grafici multicolori sugli indici di Wall Street, sui tassi dei titoli di Stato o sull’occupazione, accompagnano la vita della gente nelle case, nelle sale d’attesa degli uffici, nei bar e ristoranti di tutti gli Stati Uniti. Nel centro delle grandi città sono posizionati i ‘debt clock’, pannelli luminosi che indicano l’ammontare del debito pubblico americano in tempo reale (famoso quello gigantesco di Times Square a New York).

Affari e occupazione alla cieca

Ora senza dati gli investitori sono costretti a volare alla cieca. In particolare il Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti ha sospeso la pubblicazione del rapporto mensile sull’occupazione, l’indice più monitorato dagli analisti finanziari, ‘the king of numbers’, come viene definito da Reuters. Con gli uffici pubblici chiusi, il taglio alla spesa di centinaia di migliaia di dipendenti federali in congedo forzato o costretti a lavorare senza stipendio è considerato un’occasione di riprendere il lavoro lasciato a metà da Elon Musk con il suo Doge. Ma senza il re dei numeri, quelli sul mercato del lavoro, gli investitori non ci stanno.

Altro inciampo di Trump

Donald Trump messo in dubbio l’accuratezza dei dati dell’ultima rilevazione statistica sull’occupazione e aveva licenziato un’alta funzionaria del Dipartimento del Lavoro, Erica McEntarfer. Ora sembra intenzionato a fare marcia indietro perché come si mormora a Wall Street: «Qualche settimana fa mettevamo in dubbio l’accuratezza dei dati e ora, all’improvviso, non possiamo più farne a meno».  Perché l’economia statunitense è già in difficoltà, gli risponde John Diamond, Direttore del Centro per le finanze pubbliche presso il Baker Institute.

Numeri faziosi?

Ad agosto, l’occupazione è cresciuta solo di 22.000 unità, con le stime di luglio e giugno riviste al ribasso di 21.000 unità. Questo fa seguito a una crescita di sole 73.000 unità a luglio, con le stime di maggio e giugno riviste al ribasso di 258.000 unità. Inoltre, le revisioni annuali preliminari dei dati sull’occupazione mostrano che l’economia ha guadagnato 911.000 posti di lavoro in meno rispetto all’anno precedente. Anche la disoccupazione di lunga durata è in aumento, con 1,8 milioni di persone senza lavoro da più di 27 settimane, ovvero quasi un quarto del numero totale di disoccupati.

Shutdown rischioso

«Le conseguenze economiche dell’attuale blocco del governo federale dipenderanno in modo cruciale dalla sua durata. Se verrà risolto rapidamente, i costi saranno contenuti, ma se si protrarrà, potrebbe mandare l’economia statunitense in tilt» prosegue l’economista del Baker Institute. Questo perché l’economia è già in una situazione precaria: il mercato del lavoro è in difficoltà, i consumatori perdono fiducia e l’incertezza aumenta. Dati recenti suggeriscono che la fiducia dei consumatori sta calando, con l’acuirsi della stagnazione del mercato del lavoro.

Fiducia incerta

La fiducia delle imprese è stata contrastante, con l’indice manifatturiero che continua a indicare una contrazione del settore, mentre altri indicatori di fiducia delle imprese indicano aspettative contrastanti sul futuro. Dato che la spesa al consumo rappresenta il 70% dell’attività economica, un calo della fiducia dei consumatori potrebbe segnalare una svolta nell’economia.  La domanda ora non è se la Fed taglierà i tassi, perché è probabile che lo farà, ma se questo taglio sarà d’aiuto, soprattutto se lo shutdown durerà settimane o più.

Dazi e rigore fiscale ballerini

La politica monetaria da sola non può superare l’incertezza creata dai dazi, la mancanza di rigore fiscale, le aziende concentrate sulla riduzione dei costi sostituendo il personale con la tecnologia e i timori dei consumatori per il futuro. I tassi di interesse più bassi potrebbero far guadagnare tempo, ma non risolveranno i problemi strutturali che affliggono l’economia statunitense.

share