24/08/2025
da Il Fatto Quotidiano
Il ministro russo suggerisce una ripresa dei negoziati del 2022 con delegazioni di livello più alto. Ma il leader ucraino torna a respingere l'ipotesi di cedere le regioni orientali
“Un’Ucraina unita non sarà mai più costretta nella storia a quella vergogna che i russi chiamano compromesso. Abbiamo bisogno di una pace giusta“. Nel giorno della festa dell’indipendenza del suo Paese – in cui si celebra il 34esimo anniversario della la dichiarazione d’indipendenza dall’Urss – Volodymyr Zelensky torna a respingere l’ipotesi di un accordo per la fine della guerra che preveda la cessione di territori alla Russia di Vladimir Putin. Già il giorno precedente, in occasione della Giornata della bandiera, il presidente di Kiev aveva garantito che il vessillo giallo e blu sarebbe rimasto “al sicuro” anche nelle regioni orientali controllate da Mosca: “Non cederemo la nostra terra all’occupante“, aveva detto. Domenica, in un videomessaggio pubblicato sui social e registrato nel centro della capitale, ribadisce il no ad accordi raggiunti alle sue spalle: “Quale sarà il nostro futuro, solo noi possiamo deciderlo. E il mondo lo sa. E il mondo lo rispetta. Rispetta l’Ucraina. Percepisce l’Ucraina come un suo pari”.
“Riprenderemo i territori occupati” – Non solo: Zelensky si spinge a promettere che i territori occupati (la Crimea e le regioni di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia) torneranno sotto il controllo di Kiev. “Lì ci sono i nostri cittadini, e nessuna distanza tra noi può cambiare questo, e nessuna occupazione temporanea può cambiarlo. Un giorno la distanza tra gli ucraini scomparirà, e saremo di nuovo insieme come un’unica famiglia, come un unico Paese. È solo questione di tempo”, afferma. Il leader ucraino manifesta ottimismo sull’esito del conflitto: “Oggi, sia gli Stati Uniti che l’Europa concordano: l’Ucraina non ha ancora vinto, ma di certo non perderà. L’Ucraina ha conquistato la sua indipendenza”, dice. Promettendo una pace “sostenibile, affidabile e duratura”: “L’Ucraina la raggiungerà perché riceverà garanzie di sicurezza così solide che nessuno al mondo penserà mai più di attaccarla. Questo non è solo il nostro obiettivo, è esattamente ciò che vogliamo trasmettere ai nostri figli e nipoti: un’Ucraina forte, un’Ucraina paritaria, un’Ucraina europea, un’Ucraina indipendente”. Più tardi Zelensky ribadisce che la sua idea di garanzie di sicurezza implica necessariamente il dispiegamento di truppe Nato in Ucraina: “La presenza sul campo, come si dice, dei boots on the ground, è importante per noi”, dice, parlando a fianco del premier canadese Mark Carney in visita a Kiev. Una prospettiva che finora gli Usa di Donald Trump hanno allontanato, ma riscuote maggiore disponibilità da parte di alcuni Stati europei.
Trump: “Porre fine alla carneficina” – Tra i messaggi di auguri dei capi di Stato e di governo di tutto il mondo per il giorno dell’indipendenza – postati da Zelensky sul suo account X – anche quello di Trump, che il 15 agosto ha incontrato Putin in uno storico faccia a faccia in Alaska. “È venuto il momento di porre fine a una carneficina senza senso. Gli Stati Uniti sostengono un accordo negoziale che porti a una pace duratura che fermi lo spargimento di sangue e salvaguardi la sovranità e la dignità dell’Ucraina”, scrive il presidente Usa, congratulandosi con il “valoroso popolo ucraino per i suoi 34 anni d’indipendenza. In questo importante giorno, sappiate che gli Stati Uniti rispettano la vostra lotta, onorano i vostri sacrifici e credono nel vostro futuro come nazione indipendente“, aggiunge. Papa Leone XIV, invece, scrive a Zelensky “con il cuore ferito dalla violenza” che “devasta” il suo Paese: “Imploro il Signore di muovere i cuori delle persone di buona volontà, perché il clamore delle armi taccia e apra la via al dialogo“.
Lavrov: “Ripartire da Istanbul 2022” – Intanto, in un’intervista alla tv pubblica russa, il ministro degli Esteri di Mosca Sergei Lavrov accusa i Paesi occidentali di “cercare un pretesto per impedire i negoziati”, augurandosi che i loro tentativi “siano sventati”. E critica Zelensky: “Quando afferma che la priorità immediata è un incontro con Putin, è fondamentalmente un gioco. Un gioco che è molto bravo a giocare, perché vuole teatralità in tutto ciò che fa. Non gli importa della sostanza”. Poi afferma che il capo del Cremlino “ha chiaramente affermato di essere pronto a proseguire i negoziati diretti russo-ucraini iniziati a Istanbul” nel 2022: “Si sono già svolti tre round. Vladimir Putin ha osservato che gli incontri ad alto livello, in particolare tra i leader di Russia e Ucraina, devono essere ben organizzati. Pertanto è necessario un processo preparatorio concordato tra le parti. A tal fine, abbiamo proposto di elevare il livello delle delegazioni che si sono incontrate e si incontreranno a Istanbul per discutere questioni specifiche”. Putin, ha spiegato Lavrov, è pronto a incontrare Zelensky “a condizione che questo vertice abbia davvero contenuti sostanziali” e che un programma di lavoro in tal senso “sia pronto. E al momento non lo è affatto. Incontrarsi solo per dare a Zelensky un’altra occasione di mostrarsi sul palcoscenico non è, secondo noi, di alcuna utilità”, ha detto.
Vance: “La Russia ha fatto concessioni importanti” – Nelle stesse ore ha parlato il vicepresidente Usa JD Vance, affermando in un’intervista tv che Putin, nell’incontro in Alaska, “ha fatto concessioni importanti a Donald Trump per la prima volta in tre anni e mezzo” e la Russia è “molto flessibile su alcune delle sue esigenze fondamentali”. In particolare, afferma, la “concessione” di Mosca riguarda “il riconoscimento che l’Ucraina avrà integrità territoriale dopo la guerra”. E ribadisce la contrarietà della Casa Bianca all’invio di soldati per garantire la pace: “Il presidente è stato chiaro. Non ci saranno truppe americane in Ucraina ma continueremo ad avere un ruolo attivo nell’assicurarci che Kiev abbia le garanzie di sicurezza e la fiducia necessaria per mettere fine alla guerra e che la Russia possa fermare la guerra”.
Esplosione a Mosca, scambio di prigionieri tra i due eserciti – Sul campo, l’esercito ucraino ha annunciato di aver riconquistato tre villaggi della regione di Donetsk in mano russa (Mykhailivka, Zelenyi Gai e Volodymyrivka) Domenica mattina a Mosca c’è stata un’esplosione in un grande magazzino per bambini, che ha causato un morto e tre feriti: secondo i servizi di emergenza, a scoppiare è stata una bombola di gas usata per gonfiare palloncini. Anche il sindaco della capitale Sergei Sobyanin parla su Telegram di “un malfunzionamento tecnico di un’attrezzatura”. Il centro commerciale esplodo è situato nei pressi del palazzo della Lubyanka, già sede del Kgb e ora dei servizi d’intelligence Fsb. Sempre domenica, il ministero della Difesa russo ha annunciato di aver completato uno scambio di prigionieri: “146 militari russi sono stati rimpatriati dal territorio controllato da Kiev e, in cambio, sono stati restituiti 146 prigionieri di guerra ucraini”, viene comunicato, specificando che “gli Emirati Arabi Uniti hanno fornito mediazione umanitaria durante il ritorno dei militari russi dalla prigionia”. Inoltre, “otto residenti della regione di Kursk (il territorio russo di confine occupato per un periodo dall’Ucraina, ndr) detenuti illegalmente dal regime di Kiev sono stati rimpatriati e saranno riportati a casa”, si legge.