21/11/2025
Adnkronos
Telefonata tra il leader ucraino e il vicepresidente americano Jd Vance: "Dobbiamo scegliere tra perdere dignità o partner strategico". Colloquio con Merz, Macron e Starmer: "Piano va approvato da partner"
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha assicurato che non "tradirà il Paese" e che presenterà "alternative" al piano Usa per porre fine alla guerra con la Russia. Le sue parole arrivano poco dopo un colloquio di circa un'ora con il vicepresidente americano Jd Vance per discutere del piano americano in 28 punti. "Presenterò argomenti, convincerò e proporrò alternative. Non abbiamo tradito l'Ucraina nel 2022, non la tradiremo ora", ha aggiunto, anticipando che Kiev "potrebbe trovarsi di fronte a una scelta molto difficile: la perdita della dignità o il rischio di perdere un partner chiave".
L'Ucraina, ha poi precisato Zelensky sui social, "ha sempre rispettato e continua a rispettare la volontà del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di porre fine allo spargimento di sangue e consideriamo in modo positivo ogni proposta realistica".
"Abbiamo affrontato molti dettagli delle proposte americane per porre fine alla guerra e stiamo lavorando per fare in modo che la strada davanti a noi sia dignitosa e realmente efficace per arrivare a una pace duratura", ha aggiunto Zelensky, precisando che "abbiamo concordato di lavorare con gli Stati Uniti e l'Europa a livello di consiglieri per la sicurezza nazionale per far sì che il percorso verso la pace sia davvero fattibile".
"Abbiamo concordato di mantenere contatti costanti e i nostri staff sono pronti a lavorare 24 ore su 24", ha poi assicurato il presidente ucraino.
Trump in pressing: "Kiev risponda entro giovedì"
Trump e Zelensky dovrebbero parlare al telefono la prossima settimana, ma intanto oggi il presidente americano ha confermato il prossimo 27 novembre - giorno del Ringraziamento negli Stati Uniti - come una scadenza "appropriata" entro cui l'Ucraina dovrebbe rispondere al piano americano per porre fine alla guerra con la Russia. Parlando a Fox Radio, il tycoon ha aperto a una proroga della deadline "se le cose vanno bene", ma ha anche avvertito che Kiev perderà ancora territori "nel breve termine".
Il presidente degli Stati Uniti starebbe intanto "lavorando con entrambe le parti", Ucraina e Russia, "per porre fine alla guerra il prima possibile", un conflitto che "va avanti da troppo tempo", ha riferito un funzionario della Casa Bianca in una dichiarazione all'agenzia Afp.
Telefonata tra il leader ucraino, Merz, Macron e Starmer
Oggi, nel corso di una conversazione telefonica, Friedrich Merz, Keir Starmer ed Emmanuel Macron hanno assicurato al presidente ucraino di essere determinati a "salvaguardare gli interessi vitali europei e ucraini". I leader europei hanno "accolto gli sforzi americani per porre fine alla guerra in Ucraina", in particolare "l'impegno verso la sovranità di Kiev e la volontà di fornire solide garanzie di sicurezza". Un eventuale accordo avrebbe conseguenze anche sull'Europa e la Nato, e dovrà pertanto essere approvato dai partner europei e alleati, si legge.
"Tutte le questioni che riguardano l’Ucraina devono essere determinate, in definitiva, dall’Ucraina", ha detto il premier britannico. "Vogliamo tutti una pace giusta e duratura. È ciò che vuole il presidente degli Stati Uniti, ed è ciò che vogliamo tutti - ha proseguito - E dobbiamo lavorare da dove siamo ora per raggiungere questo obiettivo. Ma il principio secondo cui l’Ucraina deve determinare il proprio futuro nel rispetto della sua sovranità è fondamentale".
Zelensky ha ringraziato i tre leader per il loro "sostegno basato sui principi all'Ucraina e alla sua gente". Sul suo canale Telegram, Zelensky ha scritto di "apprezzare" insieme ai leader europei "gli sforzi degli Stati Uniti e del presidente Trump per mettere fine alla guerra", e ha detto di star lavorando sul documento americano. "Il piano dovrebbe assicurare una pace vera e dignitosa - ha proseguito - che tenga conto delle posizioni di principio dell'Ucraina". "Abbiamo coordinato i prossimi passi e siamo d'accordo di lavorare insieme ai livelli appropriati", ha concluso.
"Né accordo né rifiuto"
Sul piano di pace Usa per l'Ucraina, ad oggi, non c'è né accordo né rifiuto, aveva precisato in precedenza il segretario del Consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale ucraina, Rustem Umerov. "Mentre il lavoro con la delegazione Usa continua a Kiev, - ha scritto sui social - varie ricostruzioni sul contenuto della consultazioni stanno apparendo in pubblico. Le notizie di stampa riguardo presunte 'approvazioni' o 'rimozione di punti' non hanno nulla a che vedere con la realtà".
In particolare, Umerov vuole fare chiarezza sulla sua missione negli Stati Uniti: "Il mio ruolo è stato tecnico, organizzare incontri e preparare il dialogo, non ho fatto nessuna valutazione e tanto meno approvazione dei nessun punto. Questo non rientra nella mia autorità e non corrisponde alla procedura".
"Ieri, c'è stato un colloquio tra il presidente dell'Ucraina e la delegazione Usa autorizzata dal presidente Trump - prosegue - oggi il lavoro continua a Kiev a livello tecnico tra i team. Noi stiamo attentamente analizzando tutte le proposte dei nostri partner e chiediamo lo stesso approccio rispettoso nei confronti della posizione dell'Ucraina". "Stiamo lavorando attentamente a tutte le proposte dei partner nel quadro di principi immutabili: sovranità, sicurezza per il nostro popolo e una pace giusta".
Umerov ha poi confermato che ci sono stati nuovi colloqui con il Segretario all'Esercito Usa, Daniel Driscoll. "Abbiamo proseguito le consultazioni avviate ieri con il presidente dell'Ucraina - ha scritto su Telegram, come riporta Ukrainska Pravda - Abbiamo parlato degli approcci per ripristinare una pace giusta, dell'ordine dei prossimi passi e di formati realistici per un ulteriore dialogo". "Non ci sono e non possono esserci soluzioni al di fuori del quadro della sovranità, della sicurezza della nostra popolazione e delle nostre linee rosse", ha aggiunto.
Cremlino: "Non informati su intenzione Zelensky di negoziare piano pace"
Mosca, da parte sua, ha reso noto di non aver ancora ricevuto informazioni sull'intenzione di Zelensky di negoziare il piano di pace e lo ha avvertito che "è meglio negoziare ora piuttosto che successivamente". "L'efficace lavoro delle forze armate russe dovrebbe convincere Zelensky" che rischia di perdere altro territorio se non avvia negoziati "ora", ha ammonito il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov. "Lo spazio per la libertà decisionale si sta riducendo per lui, con la perdita di territori durante le azioni offensive dell'esercito russo", ha aggiunto.
La Russia "non ha ricevuto niente di ufficiale" relativamente al piano Usa, ha detto ancora Peskov, sottolineando che Mosca vede nel testo "alcune innovazioni". E a chi gli chiede se la Russia abbia partecipato allo sviluppo del piano, risponde: "non c'è stata nessuna discussione sostanziale su questi punti".
In realtà, fonti americane hanno confermato che il piano è stato discusso e scritto dall'inviato di Trump, Steve Witkoff, insieme all'inviato di Vladimir Putin, Kirill Dmitriev, che si sono incontrati a fine ottobre a Miami.
Peskov ha infine ribadito che la Russia resta "totalmente aperta a colloqui di pace" sul conflitto ucraino sulla base delle intese raggiunte al summit di Anchorage.
Von der Leyen: "Nessun accordo senza Kiev"
Per l'Unione Europea "un principio fondamentale è: niente sull'Ucraina senza l'Ucraina", afferma la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, in conferenza stampa a Johannesburg in vista del G20. "Abbiamo lavorato intensamente - aggiunge - per una pace giusta e durevole". Il piano in "28 punti" preparato dagli Usa con la Russia "lo discuteremo" con i vari leader presenti "a margine" del summit.
Von der Leyen "discuterà la situazione sia con i leader europei sia con i leader del G20 presenti a Johannesburg, a margine del G20", e "contatterà il presidente Volodymyr Zelensky per discutere la questione", afferma Paula Pinho, portavoce della Commissione europea, nel corso del briefing giornaliero con la stampa". Il piano presentato da Washington menziona anche gli attivi russi immobilizzati, di cui l'Ue sta valutando l'utilizzo tra le opzioni per sostenere Kiev finanziariamente. La portavoce conferma che "l'intenso lavoro" in tal senso "proseguirà certamente" indipendentemente dal contenuto del piano.
Il presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa precisa che "all'Ue non è stato comunicato alcun piano" riguardante l'Ucraina, "quindi per noi non ha senso commentare, in questa fase. L'Ue è pienamente impegnata in un sostegno incrollabile all'Ucraina", per raggiungere una soluzione del conflitto basata sui "principi della Carta delle Nazioni Unite", conclude.
Odessa sotto attacco, almeno 10 raid con droni dal Mar Nero
La città portuale di Odessa, nel sud dell'Ucraina, è stata oggetto di un pesante attacco di droni russi questa mattina. Come riferisce l'aeronautica militare di Kiev, almeno dieci attacchi con droni sono stati lanciati dal Mar Nero verso la città di Odessa. La Bbc precisa che, esaminando le immagini, sembrerebbe che i droni utilizzati dai russi sarebbero i Shaheed di fabbricazione iraniana.
Una persona è morta e un'altra è rimasta ferita in seguito a una esplosione che si è verificata in un centro di reclutamento militare, ha annunciato un portavoce della polizia nazionale ucraina. "Le circostanze dell'incidente sono sotto inchiesta", ha aggiunto.
Tusk: "Quello di Mosca è 'terrorismo di stato'"
Il Primo Ministro polacco Donald Tusk ha denunciato oggi quello che ha definito "terrorismo di stato" russo dopo il sabotaggio di una linea ferroviaria utilizzata per trasportare aiuti alla vicina Ucraina. In un breve discorso in parlamento, Tusk ha invitato i polacchi a unirsi contro i tentativi di Mosca di "seminare discordia con l'Europa, con l'Ucraina e, soprattutto, tra di noi". "Atti diversivi ispirati e organizzati per mesi dai servizi del Cremlino hanno recentemente oltrepassato un limite critico, e ora possiamo persino parlare di terrorismo di stato", ha aggiunto. Tusk ha affermato che il loro obiettivo era "distruggere vite umane e destabilizzare le fondamenta dello Stato polacco".
Varsavia ha identificato due ucraini sospettati di agire per conto di Mosca come presunti autori e ha chiesto alla Bielorussia, alleata della Russia, dove si ritiene che i due uomini siano fuggiti, di estradarli. La Polonia ha anche annunciato che avrebbe chiuso l'ultimo consolato russo ancora operativo in Polonia. Martedì Mosca ha denunciato le affermazioni polacche sul suo coinvolgimento, accusando Varsavia di "russofobia".

