05/118/2025
da Il Fatto Quotidiano
Come chiesto dall'Italia durante il consiglio Ue con i ministri dell'Ambiente, si potranno contabilizzare fino al 5% di crediti internazionali di carbonio extra Ue e un altro 5% potrà essere acquistato dai Paesi
I ministri dell’Ambiente dell’Ue raggiungono a Bruxelles l’accordo sul taglio delle emissioni del 90% entro il 2040. Per arrivare alla maggioranza qualificata ci sono volute 24 ore, un giorno intero e la notte tra negoziati e scrittura di un nuovo testo che fosse un compromesso ancora più forte rispetto a quello presentato alla vigilia della riunione straordinaria. Perché molti Paesi, Italia in prima fila, hanno puntato i piedi per avere una traiettoria meno rigida o, per meglio dire, una serie di scappatoie. Il Parlamento europeo dovrebbe votare la sua posizione in sessione plenaria il 13 novembre, con una posizione che si prevede sarà simile a quella dei governi.
Crediti di carbonio: arriva il compromesso chiesto dai molti Paesi. In primis l’Italia
L’intesa prevede la possibilità di contabilizzare nel bilancio delle emissioni fino al 5% di crediti internazionali di carbonio extra Ue. E, come richiesto il modo particolare proprio dal ministro dell’Ambiente italiano, Gilberto Pichetto Fratin, si è andati anche oltre: un aggiuntivo 5% di crediti esteri potrà essere acquistato dai Paesi, per coprire gli sforzi nazionali. Resta l’avvio al 2036, con un periodo pilota che potrà iniziare nel 2031. Si conferma il rinvio di un anno, dal 2027 al 2028, delll’Ets 2. Il testo, inoltre, conferma una clausola di revisione su base biennale (come già proposto dalla presidenza danese) a seguito di una valutazione da parte della Commissione della legge sul clima.
Il target al 2035 non va oltre la dichiarazione d’intenti
Assieme all’intesa sui target 2040 arriva anche l’accordo tra i 27 Paesi Ue sul contributo determinato a livello nazionale (Ndc), ovvero il contributo dell’Ue agli sforzi globali sul clima per il 2035 richiesti dagli impegni della Cop30 di Belém, in Brasile. Il range sul quale è stato trovato un accordo prevede un taglio delle emissioni compreso tra il 66,25% e il 72,5% rispetto ai livelli del 1990, in pratica lo stesso intervallo indicato nella dichiarazione presentata dall’Ue alla Unfccc a settembre.

