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Un crollo senza fine per la produzione industriale: a ottobre siamo al ventunesimo calo consecutivo

Un crollo senza fine per la produzione industriale: a ottobre siamo al ventunesimo calo consecutivo

Nel mese di ottobre la produzione di autoveicoli ha registrato una flessione del 40,4% sul 2023. Nei primi dieci mesi del 27,4%.

Un crollo senza fine, un bollettino di guerra per la nostra industriaL’Istat certifica che a ottobre si è registrato il ventunesimo calo della produzione industriale. Secondo i dati Istat, nella media del trimestre agosto-ottobre il livello della produzione diminuisce dello 0,7% rispetto ai tre mesi precedenti. Al netto degli effetti di calendario, a ottobre l’indice complessivo diminuisce in termini tendenziali del 3,6% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 23 contro i 22 di ottobre 2023).

Il calo interessa tutti i principali comparti. Rispetto al mese di settembre l’Istat rileva tra i principali raggruppamenti di industrie una dinamica mensile positiva per l’energia e i beni di consumo, mentre sono in flessione i beni intermedi e i beni strumentali.

Soffrono tutti i comparti: soprattutto beni intermedi e strumentali

“In termini tendenziali – spiega l’istituto di statistica- prosegue la lunghissima fase di contrazione dell’indice corretto per gli effetti di calendario. La flessione è diffusa a tutti i principali settori di attività ed è più marcata per i beni intermedi e i beni strumentali”. In dettaglio la riduzione è meno pronunciata per i beni di consumo e l’energia (-0,8% per entrambi i settori), mentre risulta più rilevante per i beni intermedi (-5,2%) e per i beni strumentali (-4,4%).

I settori di attività economica che registrano gli incrementi tendenziali più elevati sono le industrie alimentari, bevande, tabacco (+3,7%), la fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (+1,6%) e le altre industrie manifatturiere (+1,5%). Le flessioni maggiori si rilevano nella fabbricazione di mezzi di trasporto (-16,4%), nella fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-15,9%) e nell’attività estrattiva (-12,4%).

Ma a pagare il prezzo più alto per l’industria è il settore auto

A soffrire maggiormente è il settore auto. La produzione di autoveicoli a ottobre ha registrato un calo secondi i dati corretti per l’effetto di calendario del 40,4% sull’anno precedente. Il calo, secondo i dati Istat, nei primi dieci mesi del 2024 è stato del 27,4%. Nello specifico la voce autoveicoli comprende telai e unità complete per autovetture, autobus, per autocarri derivanti da autovetture, camper, motori per autoveicoli e trattori, autogru.

Quella della produzione industriale è “una fotografia distante anni luce dalle roboanti dichiarazioni della presidente Meloni che continua a raccontare un paese immaginario, mentre quello reale affonda”, dichiara il segretario confederale della Cgil Pino Gesmundo.

11/12/2024

da La Notizia

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