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Un semplice ‘Bug’ informatico, errore per caso, ½ mondo paralizzato

Un semplice ‘Bug’ informatico, errore per caso, ½ mondo paralizzato

Caos nei trasporti, sanità, e media nel mondo, tutto per colpa di un dannato ‘Bug’, che è soltanto un banale errore informatico. E senza malizia. Pensiamo cosa potrebbe combinare un ‘Bug malintenzionato’. Ma per ora rimaniamo alla cronaca, anche se alcune riflessioni sulla sicurezza del mondo sul fronte informatico vanno rilanciate.

L’aeroporto di Hong Kong, in copertina aeroporto di Manila, Filippine

‘Dug’ su Microsoft, colpisce dall’Alaska a Roma

«’Benvenuti nel regno della razza umana’, mormora Jena Plissken nel finale di ‘Fuga da Los Angeles’, dopo aver disattivato con un semplice telecomando tutta la tecnologia sulla terra. Semplice quasi quanto un errore di aggiornamento di sistema che dall’Alaska a Roma – veicolato dal quasi monopolio globale di Microsoft -, getta nello scompiglio trasporti, banche e istituzioni finanziarie, ospedali, media», la memoria utile di Giovanna Branca sul Manifesto.

‘Guarigione’non immediata

Saranno necessarie settimane per ripristinare tutti i servizi interessati dal problema causato venerdì dalla società di sicurezza informatica CrowdStrike, probabilmente il più grave di sempre. Tra la serata di venerdì e la mattina di sabato in giro per il mondo hanno ricominciato a funzionare alcuni servizi che erano fuori uso per via del gigantesco guasto informatico causato dell’aggiornamento del software Falcon, dell’azienda di sicurezza informatica CrowdStrike. Un malfunzionamento dovuto all’aggiornamento aveva bloccato i computer di tutte le aziende che usano Falcon nel mondo causando grandi problemi, soprattutto al settore aereo.

Aeroporti paralizzati

Il caos generato dal ‘bug di CrowdStrike’ (l’errore nella manutenzione in corso di Microsoft) è più evidente negli aeroporti dove centinaia e migliaia di persone sono ammassate in attesa di voli in ritardo di ore, o cancellati, e di informazioni che non arrivano mai. Venerdì erano cinquanta i voli cancellati al solo aeroporto di Fiumicino, e 4mila 295 sino al pomeriggio di ieri, in tutto il mondo: il 3.9% del totale del traffico aereo civile planetario. Il paese più colpito sono gli Stati uniti: 500 voli cancellati già nel primo pomeriggio. Dall’aeroporto di Edimburgo alcuni turisti americani hanno sborsato quasi 6.000 euro per poter tornare a casa, tra le curiosità estreme.

Sanità nel panico

Nel Regno Unito, il ‘National Health Service’ è stato fra i servizi sanitari più colpiti da questo ‘millennium bug’ ritardatario di 24 anni: appuntamenti saltati, e anche interventi chirurgici, servizi di primo soccorso che chiedono ai pazienti di chiamare le linee di emergenza solo nei casi più gravi, mentre negli Usa in almeno tre Stati la linea d’emergenza 911 non era accessibile. A Downing Street riunione di emergenza del Cobra, il comitato per le emergenze nazionali, che già dal nome non rassicura. Negli Usa ‘allarmato’ anche il presidente Biden, che già di suo stava litigando con virus del Covid. Mentre in Italia si è riunito il Nucleo per la cybersicurezza dell’agenzia semispionistica preposta.

L’Occidente fragile

«L’impatto del crash informatico del software CrowdStrike è stato tendenzialmente avvertito dai paesi occidentali e non da quelli orientali e dall’Africa perché i primi impiegano Crowdstrike per i servizi di protezione cibernetica», è una delle valutazioni del nostro nucleo di Cybersicurezza. A rilanciare pensieri malvagi ma previdenti sull’ipotesi di un ‘Bug malintenzionato’. Una delle questioni principali è che molte aziende e servizi pubblici – da Amazon in America agli ospedali che non hanno potuto accettare nuove prenotazioni, come è successo nel Regno Unito e in Germania – si trovano ora a dover gestire una massa di lavoro arretrato. Questo rallenterà ulteriormente il loro lavoro nei prossimi giorni, anche dopo la risoluzione tecnica del problema.

Borse e finanza

Nel caos il London Stock Exchange e a Wall Street si assiste al calo-punizione delle quotazioni di Microsoft (-1,9%, non pochissimo per una compagnia multimiliardaria) e un crollo di -15% dell’agenzia (ironicamente) di cybersecurity CrowdStrike. Negli Stati Uniti la più grande banca del paese, JPMorganChase, ha detto di essere a buon punto nel ripristino del proprio servizio bancomat. Downdetector, che rileva i siti con problemi tecnici sulla base delle segnalazioni degli utenti, già venerdì sera mostrava una lista più breve di siti malfunzionanti. Mentre in Italia, l’indice Ftse Mib resta ‘fermo’, senza aggiornamenti, per ore.

Informazione via telematica e minacce

Sky News è solo una delle più grandi compagnie mediatiche che venerdì si sono ritrovate in difficoltà ad andare in onda a causa del blackout informatico. A New York i dipartimento per i Servizi finanziari ha diramato l’allarme contro possibili attacchi cyber, «spesso condotti mentre lo staff di sicurezza informatica è distratto». Più tardi anche l’agenzia nazionale sulla cybersecurity ammonisce i cittadini di prestare attenzione, «restare vigili e seguire solo le istruzioni di fonti legittime»: non meglio specificati hacker starebbero cercando di approfittare della situazione. Come spiega il New York Times per superare completamente il caos potrebbero volerci giorni perché è richiesto un intervento umano per riavviare i sistemi – il più classico dei «ha provato a spegnere e riaccendere il modem?» che improvvisamente diventa l’unica soluzione possibile al più grande bug informatico globale mai registrato.

«Il più grande fallimento informatico di tutti i tempi»

Così definisce l’avvenimento Elon Musk, stra miliardario tra Tesla e Trump, ringhiando sulla sua ‘piattaforma X’ che ha sostituito i cinguettii Twitter. Di fatto  non si erano mai registrati incidenti con conseguenze così ampie sulla popolazione globale. «Siamo profondamente addolorati per il danno che abbiamo causato a consumatori, viaggiatori, e chiunque altro sia stato colpito in tutto il mondo», si è precipitato a dichiarare il Ceo di CrowdStrike George Kurtz in un’intervista televisiva al Today Show della Nbc.

Il ‘Non allarme’

Fin dai primi momenti del blackout informatico la prima preoccupazione è stata quella di assicurare un mondo allarmato che non si trattava di un attacco cyber, ma di un ‘semplice errore’. Il caos di ieri – destinato a protrarsi in maniera più lieve per giorni – rappresenta però un monito su ciò che «la guerra informatica potrebbe rappresentare per la razza umana».

20/07/2024

da Remocontro

Remocontro

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