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Venezuela, per me il governo italiano dovrebbe riconoscere Maduro e chiedere il rispetto dei diritti di Alberto Trentini

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Quattro giorni fa a Caracas, alla presenza di decine di migliaia di cittadini venezuelani che hanno dato vita ad una grande cerimonia popolare, Nicolas Maduro ha giurato fedeltà alla Costituzione ed è stato reinsediato come presidente della Repubblica bolivariana del Venezuela.

Si potrebbe supporre che si tratti del normale esito del processo elettorale, legalmente certificato dal Consiglio Elettorale Nazionale Venezuelano, decisione che è stata ratificata dalla Corte Suprema di Giustizia (TSJ).

Il reinsediamento di Maduro però di normale non ha nulla. Infatti, forse non tutti sanno che gli Stati Uniti hanno messo una taglia sulla testa di Maduro – vivo o morto ? – di 25 milioni di dollari. Alla faccia della legalità internazionale, il governo degli Usa perseguita un presidente legittimamente eletto che ha un solo grave torto: essere il garante di un processo di trasformazione popolare che tiene il Venezuela – paese che possiede enormi riserve petrolifere – fuori dall’orbita statunitense.

Come se non bastasse, due giorni fa il New York Times ha pubblicato un articolo in cui viene chiesta a gran voce l’invasione militare del Venezuela da parte dell’esercito degli Stati Uniti. Ciò che non è stato ottenuto attraverso i tentati colpi di stato, le azioni terroriste, il finanziamento con decine di milioni di dollari delle organizzazioni antigovernative, le sanzioni economiche arbitrarie, il furto delle riserve auree della Banca centrale Venezuelana da parte della banca d’Inghilterra e altre, si cerca ora di ottenerlo attraverso l’assassinio di Maduro o l’eventuale invasione militare.

In questo quadro è vergognoso che l’Italia non abbia ancora riconosciuto il legittimo presidente del Venezuela e che – insieme all’Unione Europea – scimmiotti le attitudini golpiste degli Stati Uniti invece di rispettare i principi minimi del diritto internazionale. Non è possibile che uno stato sovrano debba vivere in una situazione di costante minaccia di attentati terroristici organizzati e finanziati dagli stati occidentali e che chiunque si autoproclami presidente del Venezuela – come fu il caso di Guaidò – venga immediatamente riconosciuto e coperto di soldi anche se non ha seguito popolare.

Il rispetto da parte del governo italiano della legalità internazionale e il rispetto della sovranità dello stato venezuelano è quindi un punto decisivo. Lo è tanto più oggi, di fronte all’appello dei familiari di Alberto Trentini – arrestato due mesi fa in Venezuela – che chiedono che il governo intervenga per fare piena luce sulla situazione. Non è infatti accettabile che una persona arrestata non possa conferire con il proprio avvocato e con i propri familiari.

Al governo italiano chiedo quindi di intervenire attraverso i canali della diplomazia, per difendere i legittimi diritti del nostro concittadino Alberto Trentini, così come chiedo di riconoscere la piena sovranità dello stato venezuelano e quindi i suoi legittimi rappresentanti. Maduro può non piacere – e capisco benissimo che non piaccia ai governanti europei – ma lo stato venezuelano deve essere rispettato, altrimenti non esiste più alcun diritto internazionale, ma solo l’appoggio agli amici e la delegittimazione dei nemici. Nè l’Europa è nelle condizioni di dare lezioni a chicchessia.

L’unica cosa che rimane da questa distruzione del diritto internazionale attuato dai paesi occidentali sono i doppi standard: gli stati alleati possono fare tutto quello che vogliono – come Israele – mentre gli stati considerati nemici sono posti in condizione di doversi difendere da pratiche golpiste e di essere accusati di essere dittature. Si tratta di una modalità ipocrita di rapportarsi con il resto della popolazione e dei governi del mondo e parimenti si tratta di una gigantesca presa in giro che governi della Ue e i media mainstream stanno realizzando alle spalle delle popolazioni europee. Basti pensare a come l’Italia si rifiuti di arrestare i criminali di guerra israeliani nonostante il mandato di cattura internazionale della Corte Penale Internazionale.

Il governo italiano non ha alcun merito per guardare con senso di superiorità i paesi dell’America Latina. Non solo per il vergognoso decreto sicurezza che il governo vuol far approvare o perché due giorni fa a Brescia, le donne che sono state portate in caserma in seguito ad una manifestazione sono state obbligate a denudarsi dinnanzi agli agenti. Vi sono problemi più di fondo. Proprio in questi giorni si è parlato molto dell’omicidio di Piersanti Mattarella – il fratello del presidente della Repubblica – ed è emerso chiaramente che si sarebbe trattato di un delitto “atlantico”, maturato cioè in quello strato grigio e nebuloso di cui fanno parte servizi segreti italiani e alleati, dirigenti Nato e così via.

Parallelamente non possiamo non ricordare che in Italia sono stati “atlantici” anche l’esplosivo della strage di piazza Fontana, il delitto Moro, quello di Pio la Torre e così via.

L’Italia – con quel po’ po’ di morti ammazzati per impedire che il Pci andasse al governo nonostante le garanzie di Berlinguer sull’ombrello della Nato – è li a dimostrare che il concetto di democrazia in occidente è piuttosto stiracchiato

Ma non è solo un problema italiano. L’Unione Europea, mentre ha contestato l’elezione del legittimo presidente della Georgia – perché critico verso la guerra in Ucraina – ha benedetto la Corte Costituzionale rumena che ha impedito che si tenesse il secondo turno delle elezioni presidenziali solo perché rischiava di vincerle un candidato decisamente contrario alla Nato e alla guerra in Ucraina. Difficile pensare ad un atteggiamento meno democratico, eppure nessuno ha sollevato il problema.

Mi fermo qui solo per sottolineare che, mentre chiediamo giustamente a tutti i paesi del mondo di rispettare gli standard democratici previsti dalla convenzioni internazionali, mentre chiediamo il pieno rispetto dei diritti di Alberto Trentini, chiediamo che i paesi occidentali, a partire dall’Italia, rispettino il diritto internazionale e la smettano di praticare doppi standard che portano solo alla guerra e alla barbarie.

16/01/2025

da Il Fatto Quotidiano

Paolo Ferrero

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