A Roma nuovo incontro per tentare la mediazione tra Israele e Hamas. Attesi a Roma il direttore della Cia, Bill Burns, il capo del Mossad David Barnea, il primo ministro del Qatar Mohammed Bin Abdul Rahman al-Thani e il capo delle spie egiziane Abbas Kamel.
Intanto nella Striscia, dopo più di nove mesi di bombardamenti, la cancellazione di ogni presidio sanitario e fogne e cielo aperto, si stanno diffondendo malattie micidiali. Tra queste anche la poliomielite, malattia infettiva cancellata in buona parte del mondo, ma che ha condizionato l’esistenza dell’umanità per millenni con grandi epidemie che hanno colpito soprattutto i bambini.
Palestinian kids sort through trash at a landfill in Nuseirat refugee camp, Gaza Strip, Thursday, June 2024.
Politica. Ancora una rivelazione Axios
La notizia arriva ancora una volta da Axios (sito web di notizie americano con sede ad Arlington. Axios, dal greco ‘ἄξιος‘, che significa “degno”). Non si prevede che i colloqui includano trattative sui dettagli, ma sempre e ancora di ‘tracciare una griglia’, i confini dell’accordo. I negoziatori israeliani non ritengono che l’incontro a Roma porterà a una svolta e dubitano che le pressioni del presidente Biden su Netanyahu a Washington abbiano convinto il premier israeliano ad ammorbidire alcune delle sue richieste su Gaza, primo il controllo dell’«Asse Philadelphia», di fatto il confine tra l’Egitto e la Striscia di Gaza.
«Netanyahu vuole un accordo che è impossibile da ottenere. Al momento non è disposto a cedere, ci aspettiamo dunque più uno stallo che un accordo», ha aggiunto il funzionario.
La guerra prigioniera di Netanyahu
Secondo gli analisti, il premier, in difficoltà politiche interne, teme un accordo che spingerebbe i suoi alleati di estrema destra Itamar Ben Gvir e Bezalel Smotrich ad abbandonare la coalizione di governo e a portarlo ad elezioni anticipate, alla sconfitta, e dopo ancora al carcere per corruzione. Anche Biden tema che Netanyahu stia solo prendendo tempo per evitare che la sua maggioranza si disgreghi. In ogni caso, qualche spiraglio ancora resta. Israele, Stati Uniti ed Emirati Arabi Uniti hanno tenuto giovedì scorso un incontro segreto ad Abu Dhabi per discutere dei piani per il dopoguerra a Gaza, sempre secondo Axios.
Gli Emirati forza di interposizione e Gaza
La settimana scorsa Lana Nusseibeh, rappresentante degli Emirati all’Onu, ha segnalato che Abu Dhabi è pronta a fornire truppe a una forza di mantenimento della pace a Gaza, primo Paese arabo a muoversi in tal senso. In un’intervista al Financial Times, l’ambasciatrice ha abbracciato la prospettiva sulla quale sta lavorando da tempo l’amministrazione Biden, chiedendo l’istituzione di una «missione internazionale temporanea» nella Striscia che apra la strada alla «riunificazione di Gaza e della Cisgiordania occupata sotto un’unica e legittima Autorità palestinese». Ed è questa la ‘definizione chiave’ su cui inciampa il governo suprematista religioso ebraico che tiene in pugno Netanyahu.
Con l’offensiva a Gaza è tornata la poliomielite
Il virus della poliomielite è stato rilevato negli scarichi ormai a cielo aperto di Gaza. La diffusione della polio e di altri patogeni è facilitata dalle pessime condizioni igienico-sanitarie di Gaza sotto le bombe. Il ritorno del virus è stato denunciato sabato scorso a Ginevra da Christian Lindmeier, dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Il rilevamento risale al 23 giugno: sei centraline di analisi delle città di Khan Younis e Deir Al Balah hanno segnalato la presenza della variante di tipo 2 del virus, che può causare la paralisi nei bambini. Ma Israele, le cui autorità sanitarie abbiano chiesto una tregua per scongiurare un’epidemiacontinua, continua le operazioni militari, ma ha avviato una campagna di vaccinazione per i soldati impegnati nella Striscia. Gli altri si arrangino.
Polio, virus molto contagioso
«La polio è un patogeno molto contagioso e gli spostamenti di massa ne facilitano la diffusione – ha aggiunto Oliver Rosenbauer, specialista dell’Oms – In particolare quando si ha un’elevata densità di abitanti vicino a scarichi fognari a cielo aperto». La poliomielite si trasmette attraverso le feci, nelle acque nere in cui si annida il virus. A Gaza la polio è stata debellata 25 anni fa grazie alle vaccinazioni e oggi sopravvive nella sua variante naturale solo in Afghanistan e Pakistan, dove si registrano poche decine di paralisi l’anno. La maggior parte dei casi nel mondo (524 nel 2023) è dovuta a varianti derivate dal vaccino. Quello più diffuso contiene un virus attenuato che genera la risposta immunitaria senza provocare la malattia.
Il devastato sistema sanitario di Gaza
Nelle condizioni igieniche di un Paese povero o in guerra, com’è oggi Gaza, il virus attenuato può diffondersi attraverso le acque reflue e mutare fino a riacquistare la capacità di trasmettere la malattia anche con coperture vaccinali relativamente elevate. «Il ritorno della polio è facilitato dalla devastazione del sistema sanitario-denunciano ‘Pagine Esteri’ e il Manifesto-: su 36 ospedali di Gaza, oggi solo 16 sono operativi almeno parzialmente». La devastazione del sistema sanitario, la scarsità di forniture mediche e la pessima qualità dell’acqua hanno creato l’ambiente perfetto per la diffusione di malattie che potrebbero essere prevenute, denuncia l’OMS.
Poliomielite colpisci bambini
Nel 2022, la copertura vaccinale nei Territori Occupati era del 99%, sopra della soglia del 95% necessaria per la protezione della popolazione. Alla fine del 2023 era scesa all’89%. Percentuale sull’insieme dei Territori, e più bassa a Gaza, la valutazione dell’epidemiologo australiano Michael Toole. Il vaccino anti-polio usato a Gaza non contiene la variante di tipo 2 dal 2016 e nel 2023 focolai con questa origine sono stati registrati soprattutto in Africa e Yemen. «C’è stato un caso anche in Egitto, che confina con Gaza – osserva Toole – Il virus potrebbe arrivare dall’Egitto, ma servono ulteriori studi». In Israele, l’ultimo caso di poliomielite di tipo 2 risale al 2022.
Virus e contaminazioni senza confini
Nelle condizioni attuali sarà difficile prevenire la propagazione di un eventuale focolaio. Il rischio non riguarda solo la Striscia, come hanno fatto notare otto dei maggiori epidemiologi israeliani sul quotidiano Haaretz in un appello congiunto.
«Patogeni e contaminazioni tossiche non conoscono confini. La poliomelite può essere diffusa per settimane da individui asintomatici. Le conseguenze devastanti – paralisi, disabilità permanenti e morte – sono note», scrivono i medici che chiedono a Netanyahu una tregua umanitaria: «un cessate il fuoco permetterà di migliorare le condizioni di accesso all’acqua e all’igiene e la sicurezza alimentare, e ristabilire un minimo sistema sanitario a Gaza».
28/07/2024
da Remocontro