Trump sta entrando di prepotenza, negli affari politici europei e ne condiziona in modo sempre più chiaro il loro sviluppo. Non si tratta solo dell’Ucraina o delle politiche di difesa, né della sua rivoluzione protezionistica, fondata sulla guerra delle tariffe doganali. I governi europei indicati come più pericolosi della Russia o della Cina. Sulla scia di Musk a favore del partito neo nazi ma con peso della presidenza Usa. Per arrivare a cosa?
Il silenzio opportunista di Meloni in mezzo al guado tra Europa e Usa che salta l’appuntamento in Germania. Stare nel mezzo per fare da ponte, o la fine del tordo preso in un fuoco incrociato?
Antipasto Trump dalla servitù
Il nuovo Presidente Usa guarda lontano, e mira a spingere i Paesi dell’Europa su terreni istituzionali più congeniali al ribaltone americano. E nel fare ciò, sposa i messaggi che arrivano da vecchi e nuovi “populismi”. Lo aveva già fatto Elon Musk, qualche settimana addietro e adesso l’ha ripetuto il Vicepresidente JD Vance, con la sua arringa a Monaco.
Come sintetizza efficacemente Der Spiegel, nel suo discorso Vance ha affermato, tra le altre cose, che i governi europei sono più pericolosi della Russia o della Cina. Ha inoltre ribadito l’invito alla cooperazione con le forze estremiste come l’AfD. Vance, in sostanza, ha spiazzato tutti, attaccando frontalmente l’Europa e le sue istituzioni, giudicate come espressione di una “democrazia in decadenza”, distante dai bisogni reali della gente.
Chi si credono d’essere, oltre che super armati?
Secondo il vice di Trump, escludere aprioristicamente qualsiasi forma di contatto politico, con partiti neo fascisti o neo nazisti che rappresentano fette della popolazione è una ferita per la democrazia. E fa presagire, dieto le quinte, chissà quali camarille complottistiche del “Deep State”, lo ‘Stato profondo’.
E lo sconcerto suscitato nel Vecchio Continente dalle parole di Vance, si somma alle perplessità sollevate dai recenti interventi, in arrivo dall’America, sul tema bollente delle imminenti elezioni tedesche. E il motivo è semplice: Elon Musk ha già dato il suo sostegno ad Alternative fur Deutschland (AfD), il partito di estrema destra, con forti venature neonaziste, populiste e anti-immigrazione, che alle recenti elezioni regionali, nei Laender dell’ex Germania Est, ha avuto un successo clamoroso.
L’antidiplomazia maleducata
Tutte le formazioni del Bundestag, a questo punto, si sono coalizzate per escludere AfD da qualsiasi futuro dialogo politico, accusando il gruppo di essere un erede dei principi ispiratori del nazismo. Certo, l’analisi della crisi di sistema non è così semplice come la presentano nei circoli governativi di Berlino. Per ora, comunque, l’Amministrazione Trump la pensa in maniera diametralmente opposta, dato che
ritrova in AfD alcuni dei temi di fondo tanto cari al “MAGA” (Make America Great Again).
Proprio per questo, riporta Der Spiegel, il Vicepresidente degli Stati Uniti Vance ha incontrato la candidata di punta dell’AfD, Alice Weidel. Secondo quanto riferito, la conversazione ha toccato la guerra in Ucraina e la politica interna tedesca, compreso il dibattito sul ‘firewall’, il boicottaggio attuato dagli altri partiti.
Anche le formiche nel loro piccolo s’incazzano
La rete televisiva ZDF è stata la prima a dare notizia dell’incontro. Vance come “peso politico” e istituzionale non è Musk. Quando parla e agisce lui, lo fa la Casa Bianca. E lascia il segno. Per cui, la mossa del vice di Trump, sprezzante, diventa dichiarazione di guerra nei confronti dell’establishment politico tedesco tradizionale. Quindi, apriti cielo!
- Lars Klingbeil (SPD): “Le politiche illiberali del nuovo governo statunitense vengono ora apparentemente trasferite in Europa. Evidente nel sostegno aperto del Vicepresidente statunitense Vance alle forze estremiste di destra e filorusse in Europa”.
- Il portavoce del governo Steffen Hebestreit ha definito quella di Vance “una ingerenza nella campagna elettorale di un Paese straniero amico”.
- Il Ministro della Difesa, Boris Pistorius (SPD), ha bollato la presa di posizione della Casa Bianca come “inaccettabile”.
- Friedrich Merz, il candidato Cancelliere della CDU, favorito dai sondaggi, proprio lui, che aveva cercato di far passare una legge anti-immigrazione appoggiandosi ad AfD, questa volta si è detto indignato. E definito “invadente” l’atteggiamento di Vance.
- Feroce è stata pure la reazione del verde Robert Habeck. “Non sono affari tuoi, non ti impicciare”. Non senza ricordare che “il governo americano si è schierato, retoricamente e politicamente, con gli autocrati”.
Cancelliere furibondo, Europa indignata
In cauda venenum, proponiamo lo sfogo di un furibondo Cancelliere Olaf Scholz (SPD), snobbato da Vance fino al punto di rifiutarsi di incontrarlo. Va precisato che il Vicepresidente americano si è praticamente visto con
tutti i più importanti esponenti politici tedeschi. Meno, appunto, Scholz. Quest’ultimo, piccato, ha scritto su X che “respinge espressamente quanto affermato da Vance alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco.Grazie alle loro esperienze con il nazionalsocialismo, i partiti democratici in Germania – ha aggiunto Scholz – hanno un consenso comune: questo è il muro di protezione contro i partiti di estrema destra”. Presto, però, vedremo cosa ne pensano i veri “padroni” della democrazia. Cioè, gli elettori.
17/02/2025
da Remocontro