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Vigilia di BRICS+, gigante India tra oriente e occidente

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India Paese più popoloso al mondo battendo la Cina e assieme i due colossi asiatici rappresentano la 5a e la 2a economia più grande del mondo. L’India arriva all’appuntamento del vertice BRICS+ del 24 a Kazan, in Russia, dopo un aumento record del Pil dell’8,15% (7% nell’anno precedente). Crescita impressionante se confrontata a quelle di Usa del 2,5% e Unione Europea dello 0,4%.

           

Peso a velocità dei BRICS+ sull’Occidente

L’India conferma il divario con le economie occidentali anche sulle previsioni del Pil dei prossimi due anni che prevede una crescita del 7,0% nel 2025 e 6,7% nel 2026, assieme alla capacità di adattamento del mercato indiano alle incertezze geopolitiche. Con la popolazione più grande del pianeta ( 1,4 miliardi di abitanti) e un’età media di 28,5 anni,  l’economia indiana si è caratterizzata per la sua forza lavoro altamente qualificata. Le università indiane sfornano circa 1,5 milioni di ingegneri ogni anno e più di un terzo degli studenti indiani sceglie una laurea in materie scientifiche andando a formare il più grande bacino di laureati al mondo in settori che vanno dai servizi digitali, all’ingegneria, all’informatica e all’analisi scientifica dei dati.

Cina ‘fabbrica’, India ‘ufficio’

Se la Cina è la fabbrica del mondo, potremmo dire che l’India è diventato l’ufficio del mondo. Una stima di Ernst&Young calcola che oltre il 45% dei servizi esterni delle aziende mondiali è in India. Intere strutture di servizio con personale indiano fanno funzionare banche internazionali (Goldman Sachs), colossi del digitale (Microsoft) e del farmaceutico (Novartis). Dalla contabilità ai call center per i paesi di lingua inglese, ai servizi digitali. L’acquisto online del vostro biglietto aereo può arrivare da un ufficio di New Delhi e l’estratto conto della vostra carta di credito da un altro a Mumbai. Applicazioni e software che scarichiamo sui nostro telefoni e computer vengono sviulppate a Bangalore, la Sylicon Valley indiana.

Confronto India-Cina

Il confronto economico con la Cina è inevitabile sia su scala mondiale che all’interno del raggruppamento dei Brics+. L’economia cinese è significativamente più grande, con una maggiore capacità industriale, un Pil più elevato e un maggior reddito pro capite. L’India, tuttavia, sta recuperando terreno con tassi di crescita più elevati, una popolazione più giovane e punti di forza nell’industria tecnologica. Entrambi i paesi devono affrontare sfide uniche, come l’invecchiamento della popolazione cinese e per l’India la povertà e le carenze infrastrutturali che ne limitano la capacità industriale.

Usa contro Russia e Cin, e l’India gode

Lontano dai riflettori della guerra commerciale degli Stati Uniti contro la Cina, l’India è diventata il secondo fornitore della Russia di prodotti soggetti alle sanzioni occidentali, quelli cosiddetti ad ‘uso duale’, ovvero destinati sia all’industria civile che miliare (microchip, circuiti e macchine utensili). L’interscambio tra i due paesi  ha segnato cifre record, portando l’India ad essere il primo acquirente di gas russo. Mosca dal canto suo ha accumulato ingenti riserve di rupie indiane e anche ciò spinge l’India a guardare con grande interesse al progetto di moneta unica ‘R5’ (dalle iniziali delle cinque valute che la compongono: real brasiliano, rublo russo, rupia indiana, renminbi cinese e rand sudafricano) alternativa al dollaro e di cui si discuterà molto al vertice di Kazan.

Oltre il dollaro ma senza ideologia

L’India di Narendra Modi  sta affermando la propria politica economica nel solco del pragmatismo derivante dalla sua tradizione di ‘non allineamento’, oggi convergente alla spinta multipolare fornita da tutti i Brics+. Una spinta che, tuttavia, mette in luce anche le differenze del raggruppamento, laddove la democrazia indiana con le sue dinastie imprenditoriali guarda alla sfida sull’egemonia globale con occhi assai diversi dal dirigismo economico cinese e russo. Un maggiore tatticismo nei confronti della libertà di mercato che potrebbe fornire all’India un vantaggio competitivo nel futuro degli scambi con le economie occidentali.

19/10/2024

da Remocontro

Valerio Sale

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