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In vigore i dazi Usa su acciaio e alluminio. Bruxelles: “Risposta forte ma proporzionata su prodotti americani”

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l ministero del Commercio cinese e altri dipartimenti hanno convocato per oggi i rappresentanti di Walmart, il colosso Usa della grande distribuzione, per aver sollecitato alcuni dei suoi fornitori mandarini di tagliare "significativamente" i loro prezzi nel tentativo di spostare l'onere dei dazi aggiuntivi americani del 20% sul Dragone

I dazi doganali del 25% su acciaio e alluminio, voluti da Donald Trump, sono entrati in vigore, aprendo una nuova fase nella guerra commerciale tra gli Stati Uniti e i suoi principali partner commerciali. Il presidente americano aveva già tassato le importazioni di acciaio e alluminio durante il suo primo mandato (2017-2021), ma questa nuova tassa intende essere “senza eccezioni e senza esenzioni”.

La Commissione europea ha annunciato che applicherà dazi doganali “forti ma proporzionati” su una serie di prodotti americani a partire dal primo aprile, in risposta alle tasse statunitensi del 25% su acciaio e alluminio. L’Unione europea “si rammarica profondamente” delle misure decise dal presidente Donald Trump, ha affermato in una nota la presidente della Commissione Ursula von der Leyen. Nel mirino di Bruxelles ci sono merci statunitensi per un valore di 26 miliardi di euro. Le tariffe europee entreranno in campo dal primo aprile e saranno pienamente operative entro il 13 dello stesso mese.

“Deploriamo profondamente le tariffe statunitensi imposte all’Europa. Le tariffe sono tasse. Sono un male per le imprese e ancora peggio per i consumatori. Oggi l’Europa prende contromisure forti ma proporzionate. L’Ue deve proteggere consumatori e imprese“, ha spiegato la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen.

Il governo del Regno Unito ha definito “deludenti” i dazi globali degli Stati Uniti su acciaio e alluminio, ma non ha annunciato ritorsioni, affermando che sta cercando di negoziare un accordo economico più ampio con Washington. I dazi di Washington sono “totalmente ingiustificati”, afferma il primo ministro australiano Anthony Albanese, dopo che non è riuscito a ottenere un’esenzione all’ultimo minuto. “Questo non è un atto amichevole”, ha detto Albanese.

Martedì la Casa Bianca, dopo aver annunciato per qualche ora il raddoppio dei dazi su acciaio e allumino per Canada e Messico, ha fatto poi retromarcia. Le altre tariffe sembrano invece confermate ed operative, per ora.

Dalla Cina la reazione più decisa. Pechino fa sapere che “prenderà tutte le misure necessarie a tutela dei suoi interessi e diritti legittimi”. “Se gli Usa insistono nel voler sopprimere la Cina, allora dovremo rispondere in modo risoluto“, ha ammonito la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning.

Significativo anche il fatto che il ministero del Commercio cinese e altri dipartimenti abbiano convocato per oggi i rappresentanti di Walmart, il colosso Usa della grande distribuzione, per aver sollecitato alcuni dei suoi fornitori mandarini di tagliare “significativamente” i loro prezzi nel tentativo di spostare l’onere dei dazi aggiuntivi americani del 20% sul Dragone, sui fornitori e sui consumatori cinesi.

L’iniziativa del ministero ha lo scopo di esprimere le preoccupazioni di Pechino sulla mossa del gruppo americano. La richiesta , in particolare, “potrebbe potenzialmente interrompere la catena di fornitura, i normali ordini delle transazione di mercato e danneggiare i vantaggi sia delle aziende cinesi sia di quelle americane, nonché dei consumatori negli Stati Uniti”, aggiungono le agenzie di stampa cinesi.

12/03/2025

da Il Fatto Quotidiano

 

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