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LEGGE PER ELEGGERE I SINDACI COL 40% DEI VOTI? LA RETE DELLE CITTÀ IN COMUNE DICE NO AD UNA LEGGE CHE METTE SOTTO SCACCO LA DEMOCRAZIA

12 dicembre 2017

 

Presidi e conferenze stampa – giovedì 14 e venerdì 15  dicembre - in numerose città italiane per lanciare la campagna contro la proposta di legge – della maggioranza parlamentare che sostiene il governo - che prevedrebbe di eleggere al primo turno i candidati a sindaco che superino il 40% dei voti. La Rete delle città in Comune lancia questa due giorni solo come primo atto di un’azione diffusa sul territorio e che vedrà l’impegno nei consigli comunali, con la presentazione di ordini del giorno che chiedono al parlamento di ritirare o bocciare la proposta, e altre iniziative a breve scadenza anche fuori dai “palazzi” per sensibilizzare i cittadini su un atto che è un vero e proprio schiaffo alla volontà popolare.

 

Si istituzionalizzerebbe infatti una sorta di sindaco di “minoranza” che è in palese contrasto con i principi costituzionali dell’uguaglianza del voto, e che per questo proposta che ha gli stessi profili di incostituzionalità di leggi elettorali come i cosiddetti Italicum e Porcellum. Come puntualmente evidenziato dalla Consulta nei sui pronunciamenti in merito. Insomma per interessi e calcoli di parte – in primis del PD - si farebbe spregio delle più basilari regole della democrazia. L’ennesimo tentativo di colpo di mano teso alla “conquista del potere” che è – per i promotori della proposta – l’unica preoccupazione, anche se ciò favorirà ulteriore anti politica, astensionismo, distanza fra cittadini e istituzioni, e indirettamente rigurgiti anti democratici che molti in superficie dicono di voler contrastare. La Rete – fatta di consiglieri comunali e non, rappresentanti di liste di cittadinanza, di sinistra in molti consigli comunali del paese – nel contrastare questo scempio auspica la più ampia condivisione e presa di posizione di tutte quelle realtà e organizzazioni che della difesa della nostra carta costituzionale e di una reale democrazia partecipata hanno fatto la cifra del loro impegno pubblico. Perché questo è l’ennesimo esempio che dimostra quanto i valori democratici non siano dati acquisiti ma vadano quotidianamente difesi. Nell’interesse di tutti, non di una parte. 

 

La Rete delle Città in Comune