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12.01.2018
L'indesiderato
Otto mesi per ottenere una semplice visita, propedeutica all’intervento di cataratta, circa un anno per arrivare all’operazione. Sono questi i tempi lunghi denunciati da una donna di Castel del Piano e che riguardano l’ambulatorio oculistico in funzione presso l’Ospedale del paese medesimo.
La donna, che vuole rimanere anonima per mettere in piazza il suo problema, conferma che la questione riguarda anche altri pazienti che si sono rivolti all’ambulatorio. Le liste di attesa sono queste. Circa otto-nove mesi per la visita e poi uno o due mesi per arrivare all’intervento,a meno che non si vada da un oculista con visita a pagamento che ti raccomanda o ad un ospedale o ad una clinica privata convenzionata.
Per quanto la riguarda ha richiesto in questi giorni la visita ed il CUP le ha indicato come prima data utile fine settembre.
“Per una persona che a causa di questa patologia ha problemi di vista, dover attendere un anno per arrivare all’intervento mi sembra inconcepibile. Si è costretti sicuramente a rivolgersi ad altre strutture, magari anche fuori dalla provincia oppure, come ho intenzione di fare, di risolvere il tutto a pagamento.
Ma c’è anche chi non si può permettere di pagare; c’è anche chi ha problemi a doversi spostare fuori dal territorio. Il Governatore della Toscana Enrico Rossi anche recentemente – continua la donna – ha dichiarato che la sanità in Toscana è tra le migliori e che le liste di attesa non superano di norma i tre mesi. Forse allora dovrebbe venire algli ospedali di Grosseto per rendersi conto che non sempre è così”
L’augurio della donna è che l’Azienda USL, ma anche le istituzioni, possano prendere in considerazione il problema delle liste di attesa del servizio. Inaccettabili per chi deve risolvere un problema che indubbiamente rende difficoltoso anche lo svolgere le cose più semplici della vita quotidiana.
Da ciò si deduce che lo Stato va ad incentivare il privato, attraverso le mutue e le convenzioni con le aziende. Il problema è che in Italia si è indebolito troppo il settore sanitario. Ci sono persone che rinunciano alle cure, le liste di attesa sono lunghe perché i posti sono pochi, come il personale del resto, costringendo il cittadino a mettere mano al portafogli per ricorrere alle strutture private.
Questa é una tendenza che però non è certo iniziata con il governo Renzi.
Il progetto è stato messo in campo precedentemente da Berlusconi con il suo “sistema multi pilastro”, che riguardavano appunto le mutue. Renzi non ha fatto altro che proseguire e attuare questo disegno: ridurre la spesa sanitaria e garantire delle tutele tramite il welfare aziendale e tutto questo ai danni del sistema pubblico.