Ogni mese riceverai Rosso di Sera per posta elettronica, niente carta, niente inchiostro.... Se vuoi inviare le tue riflessioni, suggerimenti, o quanto ritieni utile, a Rifondazione di Santa Fiora,usa questo stesso indirizzo info@rifondazionesantafiora.it
Il 27 gennaio 1945 la fine di Auschwitz.
Il 27 gennaio 2018 a Rosarno brucia la tendopoli dove mille persone, da 8 anni ormai, vivono come bestie.
Muore una donna di soli 30 anni, altre restano ferite.
Chi vive nell'inferno di Rosarno?
I braccianti che arrivano in Calabria per la raccolta delle arance, per 2 euro al giorno, schiavi, immigrati.
La tendopoli di Rosarno nasce proprio dopo una rivolta dei braccianti stanchi di subire di tutto e di più dai caporali, minacce fisiche, pressioni psicologiche, condizioni di ricatto, abusi sessuali.
Nessuna Istituzione ha fatto sì che il ghetto di Rosarno fosse superato da soluzioni di accoglienza diffusa e degna di lavoratori vessati. Da 8 anni si vive senz'acqua o servizi igienici.
Non esiste nessun modo migliore di onorare e ricordare i morti se non pensare ai vivi, alle loro pene, alle responsabilità collettive.
Diventare argine a focolai e discorsi razzisti e discriminatori pericolosamente fomentati dall'alto, questo ci resta se davvero pensiamo di non tornare più indietro con la storia.
I ghetti di ieri, come i ghetti di oggi, non sono tollerabili per nessun uomo o donna di buon senso.