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Il sindacato o è unito o è perdente

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I sindacati sono divisi e i consensi guadagnati da Salvini precettando gli scioperi sono più dei lavoratori che incrociano le braccia. 

Non siamo ancora ai colpi bassi della battaglia tra politica e toghe, con la pretesa di giudicare i giudicanti sulla base di test psicologici, ma governo e sindacati sono sulla stessa strada. E oggi all’appuntamento a Palazzo Chigi il solco potrà solo ingrandirsi, visto che i confederali sono divisi e i consensi guadagnati da Salvini precettando gli scioperi sono più dei lavoratori che incrociano le braccia.

Purtroppo per Cgil, Cisl e Uil, il disimpegno di quest’epoca – che vediamo plasticamente nell’astensione alle elezioni – ha tolto collante alle battaglie operaie, alla pari del supporto popolare alle rivendicazioni dei lavoratori, che si è dileguato da un pezzo. E dire che Cgil e Uil ci hanno provato a fare le barricate, con uno sciopero generale ma anche parziale, tutto insieme ma pure a puntate, che ha servito su un piatto d’argento un successo politico all’esecutivo. Certo, Landini e Bombardieri la raccontano diversamente, parlando di grandi adesioni alle proteste, ma le cose non stanno andando così.

E questo è tanto più grave quanto sono sacrosante le motivazioni della protesta, a fronte di una manovra finanziaria che taglia le pensioni ed espone il comparto pubblico a una fuga di personale impossibile da rimpiazzare in tempi brevi, condannando molti servizi pubblici al collasso, a cominciare dalla sanità. Oggi, quindi, il sindacato è avviato a una nuova disfatta, tra l’altro contro un governo che va iscritto tra i peggiori nemici di sempre per i diritti dei lavoratori, a meno di ribaltare questa debolezza con una mossa inattesa e spiazzante: ritrovare l’unità e mobilitare in modo diverso occupati e cittadini, non più contrapposti come fa comodo a Salvini, ma alleati grazie a un grande piano di comunicazione dentro e fuori le aziende.

Meno scioperi – che ormai difficilmente riescono – e più lavoratori e cittadini consapevoli. Solo portando sotto gli occhi di tutti i disastri economici di questo governo al momento giusto non saranno più i sindacati a chiamare alla mobilitazione, ma gli italiani a volere accanto anche i sindacati, insieme a tutte le persone stanche di pagare il conto di una politica che sa tagliare tutto a tutti, tranne i privilegi per sé stessa.

28/11/2023

da La Notizia

Gaetano Pedullà