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Finiti i dollari per l’Ucraina, allarme Casa Bianca senza soldi e senza tempo

Finiti i dollari per l’Ucraina, allarme Casa Bianca senza soldi e senza tempo

Se, prima della fine dell’anno, il Congresso non approverà altri stanziamenti, i dollari per l’Ucraina, e quindi per le armi, sono finiti. «Siamo senza soldi e quasi senza tempo», il preoccupato e il ricattatorio l’allarme di Biden attraverso la direttrice dell’Ufficio di gestione e budget della Casa Bianca. Obiettivo politico, ottenere altri 61 miliardi da gettare nella fornace aperta di una guerra, di cui non si vede né la fine né uno abbozzo di strategia per chiuderla.

                   

Campo di battaglia ucraino e poi quello americano

Il New York Times scrive che, finora, la Casa Bianca ha autorizzato la spesa di 111 miliardi di dollari per l’Ucraina e per la sicurezza nazionale. «Ma circa 67 miliardi di dollari sono rimasti negli Stati Uniti, in gran parte per sostenere i fabbricanti di armi americani, che hanno aumentato la produzione nell’ultimo anno, per sostenere l’insaziabile domanda dell’Ucraina». Evidentemente, questa ‘domanda insaziabile’ di armi è difficile da soddisfare, tanto che adesso, nonostante i ripetuti esborsi, Biden bussa per ottenere un’altra astronomica cifra: 61 miliardi e passa di dollari da gettare, in armi, munizioni ed equipaggiamenti, nella fornace aperta di una guerra, di cui non si vede né la fine né uno abbozzo di strategia per chiuderla con qualche intesa.

Contabilità di guerra

Lettera di Shalanda Young, direttrice dell’Ufficio di gestione e budget della Casa Bianca al nuovo Presidente della Camera, il Repubblicano Mike Johnson, non amico. «L’interruzione del flusso di armi ed equipaggiamenti statunitensi – scrive la funzionaria – metterà in ginocchio l’Ucraina sul campo di battaglia, non solo rischiando di vanificare i suoi successi, ma anche alimentando le probabilità di vittorie militari russe». Decisamente oltre il rilievo contabile, e di evidente forzatura politica. Una dichiarazione che da un lato certifica la grave difficoltà dell’Ucraina di gestire il fallimento della controffensiva di Kiev. Ammissioni gravi e per la prima volta dalla Casa Bianca, delegate col trucco alla parte amministrativa e non politica.

‘Svolta nascosta’ svela il Wall Street Journal

La lettera, secondo il Wall Street Journal, rappresenta una svolta significativa nella politica fin qui seguita dall’Amministrazione Biden, che mai aveva usato toni così apocalittici. In particolare, smentisce i teoremi del Consiglio per la Sicurezza nazionale e del Pentagono, che puntavano su un conflitto di logoramento, per ‘dissanguare la Russia’. Mentre sta accadendo esattamente il contrario, con Occidente ed Europa in palesi difficoltà. E la lettera della Young al Congresso ne è una drammatica conferma.

Confessioni della Casa Bianca

«Non esiste una riserva magica di fondi disponibile per affrontare questo momento. Siamo senza soldi e quasi senza tempo». Una clamorosa e frustrante ammissione, del fatto che proprio il tempo lavori a favore di Putin. Ma il dito nella piaga lo mette il New York Times, quando dice che questa sorta di ‘allarme rosso’ politico, rappresentato dalla lettera della Casa Bianca, è da mettere in relazione anche al crescente distacco, manifestato da molti Repubblicani, sull’argomento. In molti, aggiunge il NYT, «affermano di essere stanchi di farsi carico dei costi e del capitale politico di una guerra che potrebbe durare anni». Ma non basta.

Il nocciolo del problema è che gli esborsi per l’Ucraina, fatti sotto l’Amministrazione Biden, stanno raggiungendo vette mai viste in altre epoche e per altre crisi. Eventi nei quali gli Stati Uniti erano, in qualche modo, direttamente coinvolti anche dal punto di vista delle operazioni militari.

Campo di battaglia ucraino

Intanto, sul campo di battaglia, le risorse umane della Russia e la sua capacità di incassare anche duri colpi, ammortizzandoli, stanno facendo la differenza. Nella regione di Avdiivka, le truppe di Putin sono ormai all’offensiva e i combattimenti stanno facendo esaurire tutte le riserve di munizioni dei soldati ucraini. Secondo il NYT, rispetto alla battaglia di Kherson, dell’anno scorso, l’esercito di Zelensky ha cinque volte meno munizioni d’artiglieria. E anche se dovesse arrivare una parte dei finanziamenti, i problemi di approvvigionamento permarrebbero. Perché ormai l’industria americana (e quelle europea) delle armi lavorano a pieno regime e non riescono a star dietro all’incredibile domanda che arriva dall’Ucraina.

Campo di battaglia americano

Il Presidente della Camera, Johnson, ha già fatto conoscere una sua prima reazione alla lettera scritta dalla Casa Bianca. Rimettendo l’orologio indietro di due mesi, all’epoca del possibile fallimento del bilancio federale, Johnson ha ribadito che i finanziamenti per l’Ucraina, così come sono stati prospettati, difficilmente passeranno. A meno che… E qui ha tirato fuori, ancora una volta, il ‘Patto del diavolo’. Se Biden colpisce i migranti messicani, bloccandoli e ampliando il Muro sul Rio Grande, forse allora potrebbero arrivare abbastanza dollari per l’Ucraina.

Come finirà? Beh, vorremmo sbagliare, ma le politiche ‘di successo’, specie quelle delle grandi potenze, spesso sono fatte di piccole meschinità. 

05/12/2023

da Remocontro

Piero Orteca