Acqua:


Il Parlamento europeo ha fatto propria la proposta dei movimenti per l’acqua

Clicca Qui per ricevere Rosso di Sera per e-mail


Ogni mese riceverai Rosso di Sera per posta elettronica, niente carta, niente inchiostro.... Se vuoi inviare le tue riflessioni, suggerimenti, o quanto ritieni utile, a Rifondazione di Santa Fiora,usa questo stesso indirizzo info@rifondazionesantafiora.it

Direzione Nazionale

FACEBOOK SI TOSCANA A SINISTRA

Il coro dei Minatori di Santa Fiora Sito ufficiale

Italia - Cuba

Museo delle Miniere


Santa Fiora: la Piazza e la Peschiera online

Rifondazione su Facebook

STOP TTIP


"Campagna Stop TTIP"

Tu sei qui

SABATO 12 MAGGIO 2018, ore 18 Alla BIBLIOTECA DI STORIA DELL’ARTE di MONTEMERANO

 

COMUNICATO STAMPA

 

Sabato 12 maggio alle 18

presso la Biblioteca di Storia dell’arte di Montemerano

 

l’Accademia del Libro propone la conversazione di Marilena Pasquali

 

Lo spazio della mente e della mano.

Dallo studiolo rinascimentale all’atelier dell’artista

 

La studiosa affronta un tema che da sempre affascina chi si occupa d’arte, perché parlare del luogo in cui l’artista realizza le sue opere significa entrare nella sua dimensione più intima, per cercare di comprendere in qual modo nasca l’opera e quali siano i meccanismi del pensiero che portano alla creazione di nuovi frammenti di bellezza.

Nel 2012 è stato pubblicato il saggio, Atelier, della filosofa Elisabetta Orsini, che prende in considerazione lo spazio creativo di scrittori, artisti e scienziati, mentre la conversazione di Marilena Pasquali si concentra sullo spazio creativo dell’artista, presentandolo come necessaria evoluzione dello studiolo rinascimentale, cioè di quel luogo privato in cui nobili e letterati si ritiravano dalle cure quotidiane per dedicarsi alla meditazione, alla lettura e alla scrittura.

Anche per gli artisti si tratta di un luogo riservato, lontano dai disturbi della vita pratica, dove la concentrazione è massima e il pensiero può aprirsi alla creazione.

L’incontro sarà accompagnato dalla proiezione di immagini, ad illustrazione di quei luoghi fisici, praticabili, che cinquecento anni fa come oggi conservano i segreti più preziosi di chi considera l’atto speculativo ed estetico come le espressioni più alte del pensiero.