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Il circolo del Partito della Rifondazione Comunista – Potere al Popolo condivide e rilancia le preoccupazioni evidenziate dai Consiglieri Regionali Tommaso Fattori e Paolo Sarti nel comunicato stampa del 26 aprile 2018 sulla situazione occupazionale dell’Amiata.
Riportiamo di seguito il comunicato.
AMIATA: “DA REGIONE SOLO BRICIOLE. MANCA VISIONE STRATEGICA E INTERVENTO STRUTTURALE”.
La situazione economica e occupazionale nella zona amiatina continua ad essere drammatica.
La Regione ha formalmente avviato il tavolo interistituzionale proposto da Sì - Toscana a Sinistra con la mozione approvata in Consiglio regionale ormai un anno fa, nell'aprile 2017, ma nella sostanza siamo ancora nel pantano e non si intravedono strategie convincenti all'orizzonte.
Finora abbiamo visto briciole. Sono state spese alcune centinaia di migliaia di euro di fondi europei per la formazione di lavoratori che nel frattempo hanno visto le proprie aziende chiudere o rimanere prive di solide prospettive.
Quanto all'assegno di sostegno al reddito di 500 euro per sei mesi, non è ovviamente niente di strutturale, in grado di cambiare i destini di questa zona così colpita dalla crisi.
Manca purtroppo una visione di insieme e proposte forti, fino ad ora, non ne sono venute.
Il capogruppo in consiglio regionale del Pd, Marras, è convinto che siano state create le condizioni per il rilancio e che presto se ne vedranno i frutti. A noi questo ottimismo, purtroppo, pare poco fondato.
Dalla chiusura della Rivart in poi non ci sono stati segnali di inversione di rotta e il processo di deindustrializzazione dell'Amiata continua senza sosta. Avevamo chiesto e ottenuto quel tavolo, indicando una serie di direzioni precise da intraprendere, come la valorizzazione delle risorse locali, una relazione strutturata e costante tra istituzioni, lavoratori, imprenditoria e mondo della ricerca.
Fin qui, non siamo invece usciti da un approccio meramente assistenziale.