La crescita dell'Ue e dell'Italia viene rivista al ribasso dalla Commissione: nel 2025 Roma sarà maglia nera per aumento del Pil:: ecco gli effetti della cura Meloni sul Pil
La crescita europea rallenta e viene rivista al ribasso nelle previsioni d’inverno della Commissione Ue. Ma le cattive notizie non finiscono qui, perché riguardano da vicino anche l’Italia: dopo gli anni di crescita da record, in cui Roma ha trainato tutta l’Unione, nel 2024 la nostra crescita sarà tra le più basse e nel 2025 sarà addirittura la più bassa in assoluto in Ue. Gli effetti della cura del governo Meloni si fanno sentire con sempre maggior peso dal punto di vista economico.
Per l’Italia la crescita stimata è dello 0,7% nel 2024, rispetto allo 0,9% previsto in autunno. E anche il Pil del 2023 è stato rivisto al ribasso, con un dato finale dello 0,6% invece che dello 0,7%. Qualche lieve segnale di ripresa, in tutta l’Ue, secondo la Commissione si vede ma è ancora molto timido e parte dai dati su manifatturiero e servizi, oltre che da una leggera discesa dei tassi dei mutui che fa ripartire le richieste di prestiti.
In generale, però, l’economia dell’Ue inizia l’anno “con una base più debole del previsto”, come sottolinea il commissario all’Economia, Paolo Gentiloni. Le prospettive per il primo trimestre del 2024 “rimangono deboli, ma le condizioni per una ripresa sono ancora presenti”. L’incertezza, però, “rimane eccezionalmente elevata in un contesto di prolungate tensioni geopolitiche”.
L’ITALIA MAGLIA NERA IN UE PER LA CRESCITA NEL 2025
Per quanto riguarda l’Italia, i dati sono negativi anche per l’anno appena finito, al di sotto delle stime allo 0,6%. Nel 2024 il Pil dovrebbe salire dello 0,7% invece che dello 0,9% stimato in autunno. Mentre nel 2025 si conferma una crescita dell’1,2%, che sarà però la più bassa in tutta l’Ue. Nel 2025, infatti, l’Italia farà segnare la crescita più bassa in assoluto insieme alla Germania. E già nel 2024 i dati non saranno positivi, essendo l’Italia tra le peggiori lasciandosi dietro solo pochi Paesi come Estonia, Finlandia, Germania e Svezia.
Secondo la Commissione la produzione economica continuerà a crescere lentamente nel 2024, mentre il potere d’acquisto delle famiglie italiane dovrebbe beneficiare della disinflazione e di un aumento dei salari. La Commissione sottolinea anche che nel 2023 la crescita è stata minore di quanto finora previsto anche a causa di un rallentamento dei consumi.
IN UE PREVISIONI DI CRESCITA RIVISTE AL RIBASSO
Per quanto riguarda l’Ue, nel 2024 si stima un Pil in crescita solamente dello 0,9%, contro l’1,3% stimato in autunno. Per quanto riguarda l’Eurozona, il taglio delle stime è simile: si passa dal precedente 1,2% allo 0,8% previsto oggi. Andrà meglio nel 2025, con una crescita dell’1,7% in Ue e dell’1,5% nell’Eurozona.
L’INFLAZIONE IN CALO
Il dato migliore è probabilmente quello sull’inflazione, più basso del previsto. In Ue si passerà dal 6,3% del 2023 al 3% del 2024 e poi al 2,5% del 2025. Tendenza simile anche per l’Eurozona: dal 5,4% del 2023 si scende al 2,7% nel 2024 e poi al 2,2% nel 2025. In Italia invece già nel 2024 si raggiungerà un tasso di inflazione del 2% per poi risalire al 2,3% nel 2025 in seguito all’atteso aumento dei salari, spinto soprattutto dal settore pubblico.
15/02/2024
da La Notizia