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Alessandro Cipolla
da Money.it
Paesi più corrotti del mondo: posizione poco onorevole per l’Italia nella classifica che Transparency International pubblica ogni anno relativa ai Paesi con il più alto grado di corruzione nella pubblica amministrazione.
La corruzione nell’ambito statale è una piaga che affligge moltissimi Paesi. Per avere una visione d’insieme riguardo uno stigma che marchia a fuoco qualunque Stato, Transparency International ha redatto una classifica dei Paesi più corrotti del mondo.
È scontato che la corruzione nella pubblica amministrazione sia diffusa a macchia d’olio in ogni angolo del globo. Quali sono allora i Paesi più corrotti al mondo e quelli meno?
L’Italia, al centro da sempre di polemiche riguardo l’onestà della sua classe politica e dei suoi dipendenti pubblici, nell’ultima rilevazione datata 2017 si è posizionata al 54° posto.
Rispetto alla stessa classifica del 2016, il nostro paese si è migliorato di sei posizioni ma in fondo c’è poco da essere felici. Tra i paesi dell’Unione Europea, soltanto Grecia e Romania (59°), oltre alla Bulgaria (71°), sono messi peggio di noi.
Giusto per fare qualche esempio, secondo Transparencry International per quanto riguarda la corruzione ce la passiamo peggio di paesi come Capo Verde, Namibia, Costa Rica e Ruanda.
Tra i maggiori paesi al mondo, peggio dell’Italia sono messi soltanto Cina (77°) e Russia (135°). Tra le nazioni più virtuose invece troviamo quasi in blocco quelle scandinave, scavalcate però nell’ultima rilevazione dalla Nuova Zelanda.
Questi sono i dieci paesi con il più basso indice di corruzione secondo Transparencry International.
Al contrario secondo gli stessi parametri, ecco le dieci nazioni che sarebbero le più corrotte al mondo.
Spulciando la classifica, bene anche la Germania (13°) gli Stati Uniti (16°), il Giappone (20°) e la Francia (23°). Fanno registrare invece un discreto indice di corruzione la Spagna (42°), la Corea Del Sud (51°) e l’India (81°).
La corruzione sembrerebbe quindi essere sistematica in quei paesi dove regna un sostanziale caos vista la mancanza di uno stabile governo centrale (Somalia, Sudan, Yemen, Libia, Afghanistan), oltre a quelli dove invece al comando ci sono regimi poco democratici (Corea Del Nord, Siria e Venezuela).