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Europee, allarme firme per Rifondazione comunista

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Politica italiana

SINISTRA. Un emendamento propone di cambiare le norme per la presentazione delle liste

Non c’è solo il terzo mandato all’esame della commissione affari costituzionali del Senato. Tra i 52 emendamenti presentati al dl elezioni ce n’è anche uno, a firma del senatore di Fratelli d’Italia Marco Lisei, che riduce notevolmente la finestra per la presentazione delle liste alle europee.

Al momento una lista che risulta collegata ad un partito europeo è esentata dal raccogliere le firme: compito particolarmente improbo, visto che ne occorrono circa 150 mila, certificate e distribuite su tutto il territorio nazionale. Se dovesse passare la modifica, questa possibilità sarebbe cancellata. Un partito come Rifondazione comunista, che gode del cappello di Sinistra europea, si troverebbe da un giorno all’altro senza copertura per la presentazione della propria lista.

C’è da dire che il Prc al momento lavora per costruire l’adesione di tutta Unione popolare, la formazione di cui è parte, alla lista per la pace di Michele Santoro e Raniero La Valle. I quali sostengono di voler comunque raccogliere le firme, accettando questa sfida come prima prova della domanda diffusa del nuovo soggetto elettorale.
«Una direttiva dell’Unione europea raccomanda di evitare di intervenire sulla materia nel semestre che le precede – fanno sapere da Rifondazione – Inoltre si interviene cancellando un diritto sancito da sentenze della giustizia amministrativa, quello dei partiti nazionali affiliati a partiti europei riconosciuti».

La legge italiana al momento è generica sulla qualifica di «partito europeo», ma il Prc rivendica appunto di essere membro fondatore e affiliato al Partito della Sinistra europea, uno dei dieci partiti europei riconosciuti ai sensi del regolamento Ue e presente nel parlamento europeo nel gruppo The Left.

«In base alla normativa la raccolta firme è possibile da gennaio ma chi, come Rifondazione comunista, aveva diritto all’esenzione ha utilizzato questo tempo per costruire la convergenza più larga sapendo di avere diritto all’esenzione – aggiunge il segretario Prc Maurizio Acerbo – Modificare la norma ora si tradurrebbe nell’impossibilità di recuperare due mesi di raccolta già trascorsi. Nessun partito di opposizione ha contrastato questa proposta e ne ha fatto oggetto di un intervento di difesa delle regole. Auspichiamo che in Senato si rifletta e si ponga riparo prima di approvare la modifica». Il voto degli emendamenti in commissione è previsto per questa mattina.

22/02/2024

 

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