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L’opposizione turca ha vinto a Istanbul e Ankara, l’impero Erdogan traballa

L’opposizione turca ha vinto a Istanbul e Ankara, l’impero Erdogan traballa

L’opposizione turca ha vinto a Istanbul e Ankara, e l’impero Erdogan traballa. Amministrative di grande portata politica. Il presidente che cercava la spallata amministrativa in vista da una ancora ipotetica riforma costituzionale per consentirgli un terzo mandato presidenziale. Ma il segnale politico contrario è chiaro. Il CHP, principale partito di centrosinistra del paese, governava già entrambe le città, e vince con ancora maggior scarto sia ad Istanbul che ad Ankara, oltre che ad Izmir (Smirne) e Bursa. La Turchia urbana dice un chiaro No ad Erdogan e al suo AK Parti ‘prendi tutto’.

Voto contro Erdogan e l’Ak Parti

Le elezioni amministrative in Turchia vedono i sindaci di opposizione di Istanbul e Ankara, Ekrem Imamoglu e Mansur Yavas, battere i candidati sostenuti dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che già aveva perso nelle due più grandi città turche alle consultazioni di cinque anni fa. Un risultato ancora più severo di allora, nonostante l’impegno personale e diretto dello stesso presidente, soprattutto a Istanbul, la sua città, da dove partì la sua carriera politica, ora verso il tramonto dopo oltre dieci anni di potere autoritario gestitito con la massima spregiudicatezza.

Con quasi il 65% delle schede scrutinate, Imamoglu è in testa a Istanbul con il 50,2% dei consensi e lo sfidante sostenuto da Erdogan, Murat Kurum, è fermo al 41%. Nella capitale, Yavas guida la corsa con il 58,5% dei consensi, lasciando il candidato di Erdogan al 33%, con il 38% dei voti contati.

Da Istanbul già corsa per le prossime presidenziali

La vittoria di Imamoglu è considerata particolarmente importante perché Erdogan stesso si era dato l’obiettivo elettorale di ‘riprendere le città’ che erano state vinte dall’opposizione delle amministrative del 2019, a partire da Istanbul, dove il presidente è nato. Inoltre Erdogan sperava che i risultati di ieri gli confermassero «di non avere avversari temibili» e di poter quindi puntare alla riforma costituzionale che gli permetterebbe di candidarsi per un ulteriore mandato dopo la fine di quello attuale nel 2028, cosa che al momento non potrebbe fare. Ma proprio Imamoglu diventa da oggi il più credile candidato alle prossime presidenziali, con o senza Erdogan candidato.

Svolta politica in tutta la Turchia

I risultati preliminari dicono che il CHP avrebbe ottenuto la maggioranza dei voti in 36 delle 81 province in cui si tenevano le elezioni, e che sarebbe in vantaggio a Izmir (Smirne) e Bursa, altre due grandi città turche. «Il Chp ha ottenuto un risultato storico, e i nostri elettori deciso di stabilire una nuova politica in Turchia», ha affermato Ozgur Ozel, il Segretario del CHP, il ‘Cumhuriyet Halk Partisi’, il Partito Popolare Repubblicano, erede del kemalismo, che rappresenta la principale forza politica laica e socialdemocratica del Paese. Imamoglu da Istanbul: «Avete aperto la porta al futuro contro il sistema autoritario di Recep Tayyip Erdogan».

Erdogan deve ammettere la sconfitta

«Purtroppo non abbiamo ottenuto il risultato che volevamo alle elezioni», deve ammettere il presidente turco dalla sede del suo partito Akp ad Ankara, trasmesso dalla tv di Stato Trt. Erdogan riconosce la sconfitta, dopo che i candidati del suo partito hanno perso ad Ankara e a Istanbul e in tutte le maggiori città del Paese.

«Se Dio vuole, continueremo il nostro percorso vincendo», ha aggiunto il presidente turco, più come preghiera che come prospettiva politica. O come minaccia, nel nome del ritrovato islamismo politico da lui reintrodotto nella Turchia laica che fu del fondatore Kemal Ataturk.

01/04/2024

da Remocontro

rem

 

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