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Nucleare, la minaccia russa e le testate Usa nei Paesi Nato e in Ue

Nucleare, la minaccia russa e le testate Usa nei Paesi Nato e in Ue

31/03/2023

da Tag43

Stefano Grazioli

 

Il dispiegamento di armi tattiche nucleari della Russia in Bielorussia è stato condannato duramente da Ue e Ucraina, mentre Washington ha usato toni più cauti. Del resto gli Usa hanno bombe in cinque Paesi Nato, dall’Italia alla Turchia. Senza dimenticare gli arsenali di Francia e Regno Unito. Il punto.

La questione del dispiegamento di armi tattiche nucleari russe in Bielorussia, annunciata sabato scorso dal Cremlino, ha causato parecchio baccano: le accuse di escalation sono arrivate da parte dell’Ucraina e dell’Unione Europea, mentre Nato e Stati Uniti hanno dato segnali tranquillizzanti e anche la Cina ha cercato di gettare acqua sul fuoco. Da Mosca Vladimir Putin aveva già spiegato che la decisione non andava a stravolgere i trattati internazionali in vigore, visto che anche gli Usa hanno da tempo armi nucleari in vari Paesi europei, oltre al fatto che sia Francia sia Gran Bretagna sono potenze atomiche della scacchiera continentale.

I toni allarmistici di Kyiv e Bruxelles contro quelli più cauti degli Usa

Da Kyiv si sono levate le maggiori critiche, con tanto di richiesta di una riunione straordinaria del Consiglio di sicurezza dell’Onu per contrastare quello che è stato chiamato il ricatto nucleare della Russia. Così si è espresso il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba e la Bielorussa che ospiterà le armi è stata letteralmente definita un Paese in ostaggio. Pesanti accuse a Mosca son arrivate anche da parte della Commissione Europea, con l’Alto rappresentante Josep Borrell ha che parlato di irresponsabile escalation e minaccia alla sicurezza del continente, ventilando l’ipotesi di nuove sanzioni. Il ministro degli Esteri dell’Unione e la presidente Ursula Von der Leyen sono sempre pronti a rispondere alle dichiarazioni di Mosca, nel duello di propaganda di cui sono ormai diventati maestri. Dall’altro lato un portavoce della Nato ha sottolineato la pericolosità della retorica nucleare russa, ma in tono più distaccato, e ai toni allarmistici sull’asse Kyiv-Bruxelles hanno fatto eco i commenti più cauti da Oltreoceano, tanto che il portavoce del Consiglio di sicurezza statunitense John Kirby ha affermato che al momento alla Casa Bianca non si sa niente di ufficiale. In realtà Putin lo scorso weekend ha reso noto un nuovo accordo militare stretto con l’omologo Alexander Lukashenko, al centro del quale c’è appunto la collaborazione sulle armi nucleari, per le quali a luglio in Bielorussia saranno pronte le infrastrutture di deposito. Sugli spostamenti effettivi di queste ultime, come sulla loro tipologia e il loro numero, però non si sa nulla. 

Gli Usa hanno armi atomiche in cinque Stati Nato 

Per ora, insomma, entrambi i lati mostrano i muscoli, lasciando spazio ai toni della propaganda. Il Cremlino da mesi agita la minaccia nucleare, specificando ogni volta che la dottrina militare nazionale prevede l’uso di armi atomiche solo in caso difensivo; reali sono invece le paure ucraine e dei Paesi limitrofi che di Putin non si fidano, spingendo però a loro volta sulle campagne disinformative, come nel caso, parallelo, della centrale atomica di Zaporizhzhia, dal marzo del 2022 sotto controllo russo, le cui vicende ritornano ciclicamente alla ribalta in prospettiva apocalittica. Sulla vicenda bielorussa la Russia ha affermato comunque che la decisione non contrasta con il trattato di non proliferazione, anche perché gli Stati Uniti, secondo la dottrina della cosiddetta condivisone nucleare all’interno della Nato, hanno stazionato da tempo armi atomiche, anche qui tipologie e numeri esatti non sono noti, in diversi Paesi Ue, dall’Italia alla Germania, dal Belgio ai Paesi Bassi e alla Turchia. Il Centro per il controllo delle armi e la non proliferazione stima che gli Stati Uniti e i loro alleati della Nato abbiano in dotazione oggi in Europa circa 100 armi nucleari, suddivise tra cinque Stati membri dell’Alleanza Atlantica e sei basi: Aviano e Ghedi in Italia, Kleine Brogel in Belgio, Büchel in Germania, Volkel nei Paesi Bassi e Incirlik in Turchia. Le bombe non sono armate e sono conservate nei depositi nelle rispettive basi, con i codici che servono per utilizzarle nelle mani degli Usa.

Mezza Europa è armata con nucleare

Secondo il Sipri (Stockholm International Peace Research Institute) la Francia possiede inoltre 280 armi atomiche, a cui si affiancano le 120 britanniche. Mezza Europa è dunque armata con nucleare, per far fronte alle testate russe, circa 5.900. Gli Stati Uniti ne hanno a disposizione in totale un po’ meno, quasi 5.500. Rimane da capire quante armi la Russia vorrà trasferire in Bielorussia, senza dimenticare il commento arrivato da Pechino in direzione di tutti i contendenti e che cioè che una guerra nucleare non può essere vinta e nemmeno combattuta.