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CHI FINANZIA VERAMENTE LA SISTEMAZIONE DELLE STRADE: LA GEOTERMIA O LE NOSTRE BOLLETTE?

18/05/2019

Partito di Rifondazione Comunista

 

Il titolo dell’articolo del Tirreno del 18 maggio 2019  afferma: “Il fondo geotermico finanzia le opere. 17 milioni per la sistemazione delle strade”.

 

 

Quindi secondo Cosvig, Regione, Province e Comuni dovremmo ringraziare lo sfruttamento geotermico per queste elargizioni.

Pensiamo che sia il caso di fare chiarezza sull’origine di questi fondi utilizzati per varie iniziative nel territorio.

 

Essi in realtà rappresentano solo una piccola parte degli incentivi che noi cittadini paghiamo all'ENEL con le bollette elettriche sotto la voce oneri di sistema (tra il 20% e il 25% del loro importo totale) e che l'ENEL a sua volta ridistribuisce agli Enti Locali (Comuni e Regione Toscana) sotto forma di “compensazioni ambientali”.

 

Facciamo un po’ di conti: una centrale geotermica da 20 MW, tipo Bagnore 3, ma anche PC3, PC4 e PC5, produce mediamente ogni anno 160.000 MWh; questa centrale ha ricevuto e riceverà per ogni anno di funzionamento (per un minimo di 8 ma normalmente per15 anni) degli incentivi chiamati Certificati Verdi con un valore medio di 95 € per ogni MWh di energia prodotta, quindi mediamente 15,2 milioni all’anno  pari a 228 milioni di euro in 15 anni.

 

La centrale Bagnore 4 (40 MW), di costruzione più recente,  produce mediamente 320.000 MWh all’anno di energia e gode di un altro tipo di incentivazione chiamata tariffa incentivante. In questo caso il valore medio dell’incentivo può essere calcolato in circa 50 €/MWh quindi in 16 milioni all’anno,  per una durata però che in questo caso raggiunge i 25 anni, e quindi per un totale di circa 400 milioni di euro di incentivi.

 

Tutte queste somme erogate all'ENEL, sono ricavate, come detto sopra, dalla voce oneri di sistema che tutti noi cittadini ritroviamo e paghiamo con le bollette.

 

Si tratta delle stesse somme che il “Governo del cambiamento” ha momentaneamente escluso dal Decreto per l'incentivazione dei nuovi impianti alimentati da fonti rinnovabili (Fer 1), non riconoscendo appunto il carattere di rinnovabilità dello sfruttamento energetico attuato attraverso le centrali di tipo flash come quelle realizzate da ENEL, cosa che ha mandato su tutte le furie i sostenitori di “Geotermia Si” ed i Sindaci geotermici.

 

In conclusione, tornando alla domanda iniziale, Chi finanzia effettivamente il rifacimento delle strade e le altre opere indicate nell’articolo: il fluido geotermico o le nostre bollette?

A voi la risposta.