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A PROPOSITO DELL’INAUGURAZIONE DELLA NUOVA COOP DI SANTA FIORA

06/11/2020

Aldo Di Benedetto

Segretario Partito della Rifondazione Comunista Santa Fiora

 

Ci ha sorpreso non poco il comunicato apparso sulla stampa ad opera del rappresentante della Lega santafiorese, Paolo Vichi. Nel suo intervento, giustamente, non esprime contrarietà alla realizzazione del nuovo supermercato Coop di Santa Fiora, inaugurato recentemente; semmai manifesta perplessità, che condividiamo totalmente, per la presenza all’evento del Presidente della Regione Giani e dall'assessore Marras, come se in questi giorni disgraziati chi ci governa non si trovasse ad affrontare problemi gravi ed inediti: ricordiamo che nelle stesse ore era in corso una dura manifestazione a Firenze, degenerata poi in scontri furiosi nel centro cittadino.

 

D’altra parte sarebbe anacronistico esprimere dubbi nei confronti di questo rinnovamento, del quale anche noi di Rifondazione Comunista di Santa Fiora apprezziamo il valore aggiunto.

 

Quello che ci stupisce nel comunicato della Lega locale è che si prenda questa occasione per dimostrare la propria presenza in vita e risvegliare dal letargo l'opposizione di destra, silente e dormiente da sempre, pur rappresentando quasi il 50% dei santafioresi; come ci stupisce Paolo Vichi che, santafiorese doc da sette generazioni, si accorga solo ora della moria dei "negozietti".  

 

Pur essendo consapevole che la Coop nuova non fa la differenza, a nome della Lega lamenta di temere "che le poche attività commerciali private rimaste nel comune riceveranno purtroppo il definitivo colpo di grazia, con inevitabile chiusura per alcune di loro".  

 

Quando oramai da un paio di decenni Santa Fiora ha visto sparire tante e tante attività commerciali. Una desolazione, in particolare nella Piazza e nel tratto di Via Roma che segue il Ponte Viadotto, in cui si trovano chiusi, uno dopo l’altro, l’Hotel Fiora, il Ristorante-Pizzeria “Al Ponte”, la tabaccheria “Il Regalo” e, appunto, la vecchia Coop, cui la Lega non accenna nemmeno.

 

Come non accenna al primo problema di fondo di questa moria di attività: la mancanza di lavoro, con conseguente inesistente ricambio demografico e la migrazione dei giovani.  Problemi ai quali le varie giunte Pd che governano ininterrottamente il paese da decenni, mai hanno posto un serio freno. Anzi avviene il contrario, paradossalmente.

 

Più il paese appare su giornali e televisioni, acquista titoli onorifici quali la Bandiera arancione o il borgo più bello d'Italia, che ha costruito un teatro, un palazzetto da 500 spettatori ecc., ovvero tutte quelle dinamiche che le varie giunte Vencia e Verdi prima e Balocchi poi hanno proseguito e accelerato, a fronte di gravose spese facendo largo uso di fondi regionali ed europei e soprattutto delle compensazioni ambientali che Enel versa al comune per la presenza massiccia sul territorio di centrali geotermiche, più il paese si sta spopolando.

Le attività spariscono. L'opposizione tace. Noi no, anche se non siamo in consiglio Comunale, ma non siamo silenti affatto, né tanto meno complici.

 

Semmai, a questo punto, a Santa Fiora, si presenta un altro problema di primo piano. Serissimo. La capillarità della Coop da noi è una presenza forte, in quanto sopperisce attraverso i piccoli negozi di vicinato delle frazioni di Bagnore e Bagnolo all'emorragia delle attività scomparse; la nuova costruzione inaugurata da poco temiamo, questo sì, che possa avere conseguenze ora più che mai proprio su queste strutture.

 

Ci rivolgiamo quindi al Presidente ed al Consiglio di Amministrazione dell’Unione Amiatina Coop per chiedere rassicurazioni in merito alla permanenza in attività di questi negozi: l’utile della gestione finanziaria non può essere l’unico parametro su cui basare scelte che invece, coerentemente con il ruolo della cooperazione, devono prendere in considerazione ed assicurare la coesione sociale e la vitalità del territorio.