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Rifondazione Comunista sostiene la mobilitazione del 18 dicembre contro ogni autonomia differenziata Via il regionalismo differenziato dalla Finanziaria!
La tragedia della pandemia sta mettendo in luce quanto sia essenziale un servizio sanitario nazionale e deleterio il rimpallo di responsabilità e la sovrapposizione dei livelli decisionali, la contrapposizione e la smania di visibilità e di potere dei sedicenti “governatori”.
CI SIAMO SPINTI TROPPO AVANTI SULLA STRADA DI UN DISSENNATO REGIONALISMO.
Nonostante ciò, si vuole proseguire sulla strada sbagliata, portando avanti con pervicacia un progetto che ha in sé il germe della dissoluzione riducendo il Paese a un insieme di staterelli regionali in concorrenza fra loro e in continua trattativa con il governo.
Il disegno di legge quadro “per l’attuazione dell’autonomia differenziata” viene annunciato come collegato alla legge di bilancio e rivendicato contro ogni evidenza dal ministro Boccia anche in piena crisi pandemica ed economica.
In più, per i prossimi anni, in finanziaria sono previste somme irrisorie per la perequazione infrastrutturale, un contentino fasullo al Sud: zero euro per il 2021 e 100 milioni per il 2022. Oltre al danno, la beffa.
BISOGNA FERMARLI! VIA IL REGIONALISMO DIFFERENZIATO DALLA FINANZIARIA.
Si apra una seria discussione sul ruolo delle regioni e sulle cosiddette riforme che stanno deformando la Costituzione nata dalla Resistenza, a partire dalla modifica del Titolo V, contrastata da Rifondazione Comunista in Parlamento già nel 2001.
L’Italia è una e indivisibile, indivisibili sono i diritti delle persone, che vivano in Emilia, in Lombardia o a Reggio Calabria.
IL 18 DICEMBRE CI MOBILITEREMO AL FIANCO DEI COMITATI, DELLE ASSOCIAZIONI, CON I CITTADINI E LE CITTADINE PER L’UNITÀ DELLA REPUBBLICA E LA RIMOZIONE DELLE DISEGUAGLIANZE.