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NOTIZIE DELLA TOSCANA

 

23/04/2021

Tommaso Fattori

 

Le indagini hanno accertato che i conciatori indagati per avvelenamento del territorio e rapporti con la ‘Ndrangheta avevano preparato un emendamento per modificare una legge regionale a loro favore. Avevano poi chiesto al consigliere Pieroni (PD) di presentare l’emendamento in Aula e così Pieroni fece «pur non conoscendone né comprendendone il contenuto», secondo il giudizio del consulente dei conciatori intercettato dagli inquirenti. La magistratura stabilirà se Pieroni lo fece, come ipotizzato, in cambio di un contributo economico per la sua campagna elettorale o ‘solo’ per venire incontro ai desideri dei conciatori.

Ricordo bene quel frangente: erano sedute consiliari complicate per via del caos Covid19 e ad un certo punto il presidente Giani mise al voto l’emendamento incriminato, che non era però passato in commissione e che non avevo trovato stampato accanto agli altri testi in votazione quel pomeriggio. Domandai all’allora capogruppo del M5S Giannarelli se lui ne aveva copia e mi fece cenno con la testa di no. Fu in quel momento che, fuori microfono, domandammo a Giani quantomeno di leggerlo in Aula.

 

La scena poco edificante (la potete vedere integralmente in questo video di pochi minuti) mostra Giani, in stile azzeccagarbugli e un po’ canzonatorio, che legge malamente, velocemente e solo in piccola parte un lunghissimo emendamento di natura fortemente tecnica. Era impossibile capire in pochi secondi che cosa realmente contenesse. Dopo questa semi-lettura del testo, chiesi da dove spuntava fuori quell’emendamento e se tutto fosse regolare e Giani mi rispose che era stato “presentato regolarmente”. E lo mise al voto come se nulla fosse. Ovviamente come Toscana a Sinistra votammo contro l’emendamento in questione, fortemente contrariati per il metodo, anche se non immaginavamo che il merito fosse persino peggiore del metodo.

 

Le intercettazioni hanno poi mostrato che quel metodo era frutto di una precisa strategia, pensata e messa in atto da Pieroni con l’aiuto di Giani. Queste sono le parole del consigliere Pieroni, intercettato mentre era al telefono con un altro degli indagati: «I 5Stelle e Toscana a Sinistra, di solito i più puntigliosi, si è capito che non l'avevano visto… A quel punto ho parlato col Giani e gli ho detto: ‘Guarda io non lo presento... vai liscio’, e di buttarlo lì... E infatti lui ha letto velocemente la relazione. Era una tattica studiata per non allertare troppo l'attenzione».

 

Come correttamente scrive il giudice per le indagini preliminari, l’emendamento fu approvato «senza che ne venisse fatta effettiva illustrazione del contenuto alle opposizioni».

 

https://www.facebook.com/FattoriPresidente/videos/292157532411856/