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BERDINI : << ROMA PUBBLICA ED ECOLOGICA >>

16/06/2021

Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista -Sinistra Europea 

 

L'intervista con cui oggi Paolo Berdini sul Manifesto annuncia la sua candidatura a Roma è un'ottima notizia.Che qui  pubblichiamo. Finalmente c'è un candidato ambientalista e di sinistra. Di sicuro il più competente. Se ci sarà pari accesso ai media Paolo andrà sicuramente al ballottaggio. 

 

Paolo Berdini è stato per tanti anni un punto di riferimento in prima fila in tutte le battaglie ambientaliste, per la difesa dei beni comuni e del ruolo del pubblico.

 

Ha messo le sue competenze di urbanista al servizio di lotte e mobilitazioni ambientali, sociali e civili. 

 

Ha raccontato tutti gli imbrogli, i trucchi, le forme legali e illegali attraverso le quali il partito trasversale del cemento e degli affari ha saccheggiato la capitale e il nostro paese con la complicità e la connivenza della politica di centrodestra e centrosinistra.

 

Ha fatto la prova del budino alla coerenza del Movimento Cinque Stelle mettendosi a disposizione di una formazione e di una sindaca che hanno dimostrato di non saper dire no ai poteri forti. 

 

A Roma la vera sfida non è tra i partiti che stanno insieme nel governo Draghi ma tra chi è schierato con i poteri che dalla città hanno sempre succhiato cubature, aree edificabili e ricchezza e chi propone che si riprenda la via di Petroselli e Nicolini per un'amministrazione dalla parte delle classi popolari.

 

I limiti evidenti della sindaca Raggi hanno fatto dimenticare che prima c'è stato un sistema di potere trasversale parzialmente smascherato dalle inchieste giudiziarie. 

 

Paolo Berdini non è solo l'unico candidato ambientalista e di sinistra in campo, ma anche una garanzia sul piano di quella che Berlinguer definiva questione morale.

 

Come Rifondazione Comunista auspichiamo che intorno alla candidatura di Paolo si crei la più larga confluenza di tutte le componenti della sinistra e dell'ambientalismo.

da il Manifesto

 

Paolo Berdini, urbanista ed ex assessore nella giunta di Virginia Raggi, annuncia la sua candidatura a sindaco di Roma. Lo sostengono Rifondazione comunista, il Pci, alcuni soggetti ecologisti, comitati e pezzi della cultura socialista. Venerdì 18 giugno, al circolo Arci di via del Frantoio al Tiburtino, ci sarà la presentazione della candidatura. «Norma Rangeri nel suo editoriale sul manifesto di ieri si chiede come è possibile che di fronte a un’offensiva di destra inedita la sinistra non esista più, visto che il Pd ha occupato gli spazi del centro di governo – sostiene Berdini – Ecco: manca uno schieramento di sinistra, forse da Roma che è la capitale può arrivare un segnale in questo senso».

 

Diranno che aiuta le destre.
C’è il doppio turno. Ci sarà il tempo per ragionare e per ottenere quei segnali di apertura politica che a oggi non son mai venuti. Il Pd viaggia al massimo attorno a un consenso del 20%, avrebbe bisogno come l’aria di nuove forze.

 

Il M5S ha fallito a Roma?
Dopo cinque anni di paralisi, mi pare evidente che quelli del Movimento 5 Stelle non volevano cambiare la città. È necessario che lo faccia una sinistra che guarda all’uguaglianza e che cerchi di rimettere in moto l’ascensore sociale. Mi pare che nel M5S ci siano poche sensibilità in questo senso, se non in fette del loro elettorato.

 

Eppure Raggi è stata eletta col voto delle periferie.
Sono state occultate, nonostante il consenso che le hanno tributato. Non c’è stato nessun intervento degno di questo nome. Lo diceva anche Nichi Vendola al manifesto: ci sono cose che il mercato non può fare. Solo il pubblico può risanare quello che il mercato non riconosce neppure.

 

La situazione attuale è figlia anche delle amministrazioni di centrosinistra?
Il centrosinistra ha accettato la cultura neoliberale. Nel 2003, quando è stato fatto il Piano regolatore, c’era ancora un momento di effervescenza immobiliare e hanno pensato di cavalcare la tigre. La crisi del 2008 ha dimostrato che queste politiche non stanno insieme: ecco perché dico che bisogna tornare al pubblico.

 

La sinistra è frammentata.
Nonostante le divisioni e il tempo perduto, Roma potrebbe essere un campo di azione che riunifica tutte le forze a sinistra del Pd.

 

Ha scritto che Roma è una città tecnicamente fallita.
È così. Non va in bancarotta solo per motivi politici. Penso però che la sinistra possa incarnare un’idea di aiuto dello stato senza assistenzialismo. Non c’è un’idea sul futuro di questa città, invece bisogna che diventi il cuore della sperimentazione dell’ecologia integrale.

 

Da dove comincerà la campagna elettorale?
Dalle periferie. Lì c’è il cuore della Roma del futuro: nuove linee del tram, il welfare , le scuole come luogo di accoglienza dei bambini.