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IL SERVIZIO DI TELERISCALDAMENTO a Santa Fiora è fonte, almeno in gran parte dei cittadini, di forti malumori. Rimbalzato di riunione in riunione,di consiglio comunale in consiglio, il teleriscaldamento lunedì finirà addirittura sulla scrivania della Corte dei Conti.
Ad interpellare l'organo di controllo sarà il gruppo di opposizione a Santa Fiora,"Un Comune per tutti" e lo farà a seguito di una interrogazione sul Teleriscaldamento.
"Abbiamo voluto sapere-afferma Riccardo Ciaffarafà, capogruppo di minoranza- quante volte nell'anno in corso, si è riunita l'Assemblea dei Società Amiata Energia,società che gestisce il servizio di teleriscaldamento e da chi fosse stato rappresentato il nostro Comune.
Dalla risposta del sindaco è emerso un fatto gravissimo e cioè che le assemblee dei soci sono state tre e che in nessuna il primo cittadino era presente". . Il Comune di Santa Fiora è proprietario del 20% della Società Amiata Energia che è il soggetto che gestisce il servizio pubblico di teleriscaldamento, quindi si trova nella duplice veste di concedente e concessionario di questo servizio.
"E' incredibile - continua- constatare che il sindaco non ha delegato per queste assemblee, un altro amministratore o un funzionario del comune ma ha delegato un dipendente della Società Amiata Energia. Quindi l'Ente pubblico , concedente del servizio, si è fatto rappresentare dalla società privata che è concessionaria e che gestisce il teleriscaldamento.
Questo è avvenuto due volte, la terza addirittura l'ente si e fatto rappresentare da un professionista di Arcidosso estraneo al Comune". Una parte di cittadini,riuniti anche in un comitato di protesta , lamentano le tariffe del teleriscaldamento a Santa Fiora:"le spese-prosegue- sono le più alte della Toscana e la società che lo gestisce ha chiuso tutti gli esercizi finanziari in passivo, accumulando un deficit intorno ai tre milioni di euro, con un debito consolidato di circa 20 milioni".
Ciaffarafà è molto critico anche nei confronti del nuovo regolamento di fornitura approvato nel giugno 2015:"Fu approvato -spiega il Consigliere- con il parere contrario dell'allora segretario comunale, adottato a totale insaputa dei cittadini, si affermò che sarebbe stato praticato uno sconto del 10% sulla tariffa. In realtà tale sconto è frutto di un'interpretazione personale della società(e del sindaco)rispetto a deduzioni fiscali che sono di assi dubbia applicazione. Non ci resta che - conclude- informare la Procura della Corte dei Conti. 26.11.2016