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Berlino-Mosca, come amanti traditi espellono a vicenda diplomatici/spia

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24/04/2023

DA Remo Contro

FRemocontro

 

Frattura diplomatica Berlino-Mosca a dimensioni esagerate quasi a voler stupire il mondo. La Germania espelle 34 diplomatici russi, il Cremlino 20 tedeschi. Sabato da Mosca: «Condanniamo fermamente queste azioni di Berlino, che continua a distruggere l’intera gamma delle relazioni Russia-Germania, anche nelle loro dimensione diplomatica», si legge in una nota ufficiale.
Nonostante le espulsioni, in Germania sono presenti ancora 90 rappresentanti diplomatici di Mosca, rassicura Bild. L’obiettivo non dichiarato delle espulsioni tedesche sarebbe «ridurre la presenza dell’intelligence russa in Germania». E viceversa.

                              

Segreto svelato usato contro chi?

«Le autorità tedesche hanno notificato alla Federazione russa che avrebbero espulso i nostri diplomatici, ma hanno chiesto di non dirlo a nessuno», ha dichiarato beffarda la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova mentre lo svelava al mondo. Sgarbo voluto e dichiarato, per cosa? Le agenzie di stampa russe ieri riportavano che il colloquio tra i rappresentanti di Russia e Germania sarebbe avvenuto il 5 aprile e che le parti si erano accordate per tenere la decisione segreta, sottolinea Sabato Angieri sul Manifesto

E i media tedeschi hanno confermato la presenza di accordi segreti pregressi. Tuttavia, sugli stessi media sono poi apparse indiscrezioni che hanno decisamente infastidito Mosca, anche se smentite dal Bundestag.

Come uno scambio di prigionieri

Ora, segretezza violata, veniamo gradualmente e sapere che le espulsioni ci sono state davvero, mentre resta ancora incerto in vero perché. ‘Riduzione volontaria di personale diplomatico’, come una sorta di silenzioso ‘scambio di prigionieri’ che è poi finito nello sputtanamento. «In risposta alle azioni ostili di Berlino» dichiara il Cremlino mentre annuncia l’espulsione di 20 diplomatici tedeschi in Russia. I funzionari degli Esteri di Putin fanno sapere che i diplomatici espulsi dalla Germania sono già rientrati tramite un volo speciale russo che ha ricevuto l’autorizzazione a entrare nello spazio aereo tedesco sabato mattina.

Diplomatici/spia, Leopard e Nord Stream

Ma le espulsioni non sono solo l’effetto più evidente del deteriorarsi delle relazioni tra i due Paesi, rileva Angieri. Oltre all’invio diretto dei ‘Leopard 2’ a Kiev e all’autorizzazione concessa agli altri stati a cui la Germania li aveva venduti e che intendevano fornirli all’Ucraina, Berlino è da tempo un osservato speciale del governo russo per l’attentato al Nord Stream dello scorso anno (certamente non una azione suicida) e per alcune dichiarazioni del nuovo ministro degli Esteri.

Boris Pistorius che dopo aver frenato Stoltenberg su Kiev nella Nato, aveva però definito «accettabili gli attacchi ucraini in territorio russo purché limitati e giustificati da necessità strategiche».

Russia: ‘Retorica intimidatoria’

Dalla Russia, risposte molto dure. Oltre le rivelazioni della portavoce ufficiale che dice ciò che il Cremlino pensa. Con la stessa Zakharova che si è mostrata addirittura minacciosa, con citazione letteraria molto politica. «Ricordi tutto quello che hai detto? Non dimenticare le tue parole, in ogni caso te le ricorderò io», ha detto la portavoce e riporta ‘Ria novosti’. Poi, malizia alta, il finto dubbio se il ministro Pistorius avesse scoperto chi ha commesso l’attacco al Nord Stream da tutti attribuito ad occidente.

«Anche questa è una ‘tattica accettabile di attacchi limitati’ volta a distruggere un’importante infrastruttura fino a poco fa fondamentale per Berlino?». Bella domanda, Maria Zakarova.

Spie diffuse e a tutto campo

Ma la portavoce in versione d’attacco, non si è scagliata solo contro la Germania. «In Danimarca, Norvegia, Finlandia e Svezia, provocazioni dei media per diffondere false informazioni sull’attività dell’intelligence russa». Servizi tv che raccontano le presunte ingerenze degli uomini di Mosca a vari livelli e Social che spesso ‘creano’. Oltre, ovviamente, allo spionaggio ‘classico’ su siti industriali e centrali energetiche di cui i Paesi nord-europei sono ricchi. Spy story giornalistiche e l’intelligence vera.

Giovedì preoccupazione per la presenza di navi-spia russe al largo di alcune centrali energetiche svedesi nel Mare del Nord. E nel gioco delle parti e degli allarmi, analisti del fronte Nato parlano di azioni russe sotto copertura in quell’area. Il timore di sorta di ‘contro Gulf Stream’