ATTUARE LA COSTITUZIONE PER CAMBIARE L'ITALIA

ATTUARE LA COSTITUZIONE PER CAMBIARE L'ITALIA

ATTUARE LA COSTITUZIONE PER CAMBIARE L'ITALIA

Chissà se La Russa avrà trovato un minuto per rileggersi il discordo di Mattarella

Chissà se La Russa avrà trovato un minuto per rileggersi il discordo di Mattarella

26/04/2023

da La Notizia

Giulio Cavalli

"Ora e sempre Resistenza". Chissà se il presidente del Senato avrà trovato un minuto per rileggersi il discordo di Mattarella.

Mattarella ha pronunciato la parola che per qualcuno dalle parti del governo è indigesta praticamente impronunciabile: antifascisti. Il Presidente della Repubblica lo fa a Cuneo parlando delle montagne dove caddero i partigiani. La Costituzione, dice Mattarella, “frutto del 25 aprile” che “è la festa dell’identità italiana, ritrovata e rifondata dopo il fascismo”.

"Ora e sempre Resistenza". Chissà se il presidente del Senato avrà trovato un minuto per rileggersi il discordo di Mattarella.

Perché “è dalla Resistenza che viene la spinta a compiere le scelte definitive», il coraggio di rigettare «le ambiguità che avevano permesso lo stravolgimento dello Statuto albertino operato con il fascismo”. È nella Cuneo “dei 12mila partigiani, dei duemila caduti in combattimento e delle 2.600 vittime delle stragi nazifasciste” che “la Repubblica oggi celebra le sue radici”, dice.

Mattarella ha anche ripassato “le parole ingannevoli” del fascismo, che spesso sentiamo risuonare ancora oggi: “Dopo l’8 settembre il tema fu quello della riconquista della Patria e della conferma dei valori della sua gente, dopo le ingannevoli parole d’ordine del fascismo: il mito del capo; un patriottismo contrapposto al patriottismo degli altri in spregio ai valori universali, che animavano, invece, il Risorgimento dei moti europei dell’800; il mito della violenza e della guerra; il mito dell’Italia dominatrice e delle avventure imperiali nel Corno d’Africa e nei Balcani. Combattere non per difendere la propria gente ma per aggredire. Non per la causa della libertà ma per togliere libertà ad altri“.

Ed è in questo senso che ha aggiunto: “La Resistenza fu anzitutto rivolta morale di patrioti contro il fascismo per il riscatto nazionale. Un moto di popolo che coinvolse la vecchia generazione degli antifascisti”. Mattarella parla della “tirannia mussoliniana» e della «nefanda oppressione tedesca e fascista”, dei sacerdoti fatti a pezzi e dei civili bruciati vivi. E della Costituzione che fu «la risposta alla crisi di civiltà prodotta dal nazifascismo”: “Chiediamoci dove e come saremmo, se fascismo e nazismo fossero prevalsi allora!”.

E chiude con un motto: “ora e sempre Resistenza”. In prima fila ad ascoltarlo c’erano i ministri Guido CrosettoDaniela Santanché e Roberto Calderoli. Chissà se hanno capito. Chissà se il presidente del Senato, Ignazio Benito La Russa, avrà trovato un minuto per rileggersi il discordo di Mattarella. Ora e sempre.