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Sit-in alla Leonardo 23 attivisti denunciati

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Brescia.Blitz ecologista e pacifista. Una manifestante: «Ci hanno chiesto di spogliarci, toglierci le mutande e fare tre squat»

«Ci hanno chiesto di spogliarci, toglierci le mutande e fare tre squat», ha dichiarato un’attivista all’uscita della questura di Brescia. Con altre 22 persone era stata fermata ieri mattina, trattenuta per sette ore e poi denunciata a piede libero in seguito a una protesta davanti all’ingresso della locale sede della Leonardo. I manifestanti fanno parte dei gruppi ecologisti Extinction Rebellion e Ultima Generazione e poi del comitato Palestina Libera.

«Leonardo è la prima produttrice bellica europea e contribuisce alla morte di migliaia di persone negli attuali conflitti in corso e nel genocidio in Palestina – ha dichiarato Elisa, una delle attiviste – L’industria bellica produce morte sia con gli effetti diretti della devastazione delle bombe, sia con le ingenti emissioni provocate dalla loro produzione».

Obiettivo del blitz era «chiedere allo stato italiano e alla Leonardo [il cui azionista di riferimento è il ministero dell’Economia e delle finanze, ndr] di rispettare il popolo e la costituzione ripudiando la guerra» e «interrompendo la complicità nel genocidio palestinese e nei crimini di guerra e contro l’umanità che si stanno consumando a Gaza».

Radunata sediziosa, accensioni ed esplosioni pericolose, imbrattamento e concorso morale i reati contestati. Tutto questo per un sit-in non violento in cui è stata realizzata una scritta pro-pal e acceso qualche fumogeno. Alcuni attivisti hanno anche ricevuto una denuncia per manifestazione non autorizzata e un foglio di via dalla città lombarda.

Il pugno duro del Viminale, dunque, si conferma contro tutte le forme di dissenso, a prescindere da eventuali episodi di violenza che in questo caso non ci sono stati, anche perché tutte le proteste di queste organizzazioni sono sempre rigorosamente pacifiche. «Chiederemo giustizia anche questa volta affinché il diritto al dissenso venga difeso, onorato e protetto», scrivono i promotori sui loro canali social.

14/01/2025

da Il Manifesto

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