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Santa Fiora 25/03/2022
Rifondazione Santa Fiora
Nel numero di marzo 2022 della rivista Altroconsumo sono stati pubblicati i costi annuali sostenuti per l’acqua potabile da una famiglia di tre persone nelle varie città italiane. Secondo i risultati di questa indagine, la tariffa annuale relativa al consumo di 182 mc (metri cubi) va da un valore minimo di € 140 a Milano a un valore massimo di € 779 a Frosinone mentre le città di Siena e Grosseto si collocano appena al di sotto del livello massimo con una spesa di € 767 all’anno. Il comprensorio di Siena e Grosseto, gestito dall’Acquedotto del Fiora (AdF), ha quindi il triste primato di avere una delle tariffe idriche più care d’Italia.
Ma l’aspetto più inquietante della situazione non riguarda solo la tariffa ma anche la qualità dell’acqua, interessata negli anni dall’incremento dell’arsenico nelle sue sorgenti principali: ad esempio, le maggiori sorgenti di Santa Fiora (Galleria Alta e Galleria Bassa), che garantiscono la fornitura idrica annuale a circa 370.000 persone, sono passate da un livello di arsenico di circa 3-4 µg/l, all’inizio degli anni 2000, a un valore che negli ultimi anni è salito a circa 10 µg/l (dati ASL e Arpat) - si ricorda che la soglia di potabilità dell’acqua è 10 µg/l. La presenza preoccupante dell’arsenico è stata confermata dall’indagine INVETTA svolta sulla popolazione amiatina: dall’analisi delle urine sono emersi livelli molto elevati non solo di arsenico ma anche di tallio e mercurio.
Le cause di questa situazione sono tuttora oggetto di studio ma qualche dato inconfutabile è già noto: le torri di raffreddamento delle centrali geotermiche amiatine emettono ogni anno mediamente nell’atmosfera 54 Kg di arsenico che nessun filtro Amis è in grado di ridurre (dati Arpat); questa quantità di arsenico potrebbe inquinare 5,4 milioni di mc di acqua pari al consumo annuale di 90.000 persone. Oltre all’arsenico, malgrado l’utilizzo dei filtri Amis, vengono emessi ogni anno circa 150- 250 kg di mercurio. Le ipotesi di raddoppio delle centrali amiatine che Regione Toscana e Enel propagandano sui vari organi di stampa non possono che peggiorare questa situazione.
Il clima non è rassicurante sebbene l’Acquedotto del Fiora ci garantisca che l’acqua nella rete, ottenuta miscelando e depurando le acque delle varie sorgenti, è al di sotto dei limiti di potabilità. Ci chiediamo però quali azioni si intendono attuare sulle maggiori sorgenti di S.Fiora, giunte ormai ai livelli di 10 µg/l di arsenico e attualmente prive di abbattitori di questo veleno.
Che fare per modificare questa realtà? Riteniamo che siano necessarie mobilitazioni ed iniziative con i seguenti obiettivi: