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18/08/2022
da Contropiano
di Stefano Porcari
Isabel Schnabel, del Comitato esecutivo della Bce in una intervista alla Reuters ammette che anche la banca centrale europea vede un quadro in peggioramento per la crescita nell’area euro, e non esclude la possibilità che stiamo entrando in una recessione tecnica. Non solo. C’è l’inflazione che preoccupa di più: “le preoccupazioni che avevamo a luglio non sono state alleviate”.
La Schnabel, riferendosi alla decisione della Bce di alzare i tassi di mezzo punto a luglio e alle prospettive per la riunione dell’8 settembre appare preoccupata dall’inflazione. “Se si guarda a una qualsiasi delle misurazioni dell’inflazione di fondo, stanno salendo ulteriormente e sono ai massimi storici”.
Nell’intervista spiega poi che “anche se entrassimo in recessione, sarebbe abbastanza improbabile che le pressioni inflazionistiche scendano da sole. Quello che stiamo vedendo è uno shock da offerta che sta rallentando la crescita e allo stesso tempo aumenta le pressioni inflazionistiche”, ma “il rallentamento della crescita probabilmente non è sufficiente a indebolire l’inflazione, per quanto riduca le pressioni sui prezzi attraverso una domanda più fiacca”. Con un tasso d’inflazione salito a luglio all’8,9%, secondo l’esponente tedesca della Bce non è da escludere nemmeno un nuovo rialzo da mezzo punto percentuale: “A luglio abbiamo deciso un rialzo da 50 punti base alla luce delle prospettive d’inflazione. Al momento non credo che queste prospettive siano fondamentalmente cambiate”.