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3/12/2022
Il Direttivo del Circolo “Raniero Amarugi”
Torniamo a parlare delle opere incompiute o fuori uso che costellano il territorio comunale, dove pure stanno per partire due nuovi progetti “di peso”, in grado di modificare significativamente l’immagine del nostro paese: stiamo parlando della ristrutturazione del vecchio Albergo Pratuccio, da trasformare in “struttura funzionale al progetto smart village”; e del restauro del Palazzo Sforza Cesarini per la realizzazione del nuovo Museo, che porterà allo stravolgimento della conformazione dell’ex sede comunale all’ingresso di Piazza Garibaldi.
Iniziando dalle opere di minore rilevanza, parliamo del piccolo giardino alla fine di Via Roma ed all’inizio di Via Carlo Alberto Dalla Chiesa: sono mesi ormai, da ben prima dell’estate, che è ridotto in condizioni disastrose, con la fontana non funzionante, l’erba incolta e monti di foglie accumulate negli anfratti più inaccessibili; in una parola, in completo abbandono, nonostante il grande traffico, sia pedonale che meccanizzato diretto verso il supermercato COOP, che lo espone alla visione ed alle considerazioni dei cittadini.
Come era qualche anno fa
Due parole vogliamo dedicarle anche al “Mulino di Melampo” sotto al Ponte Viadotto. Già ci occupammo della questione negli anni passati (vedi il n. 187 di Rosso di Sera del 20/04/2013 e il n. 265 del 29/10/2019), dato che l’intervento di ristrutturazione per la realizzazione nel fabbricato di un “Info-point e ostello per la gioventù” risale a diversi anni fa, intorno al 2005. All’epoca il nostro Consigliere Comunale Sergio Bovicelli presentò un’interrogazione in cui descriveva in maniera puntuale e documentata il degrado della struttura che, finanziata con fondi della Comunità Europea all’interno del Progetto per la realizzazione del Parco Fluviale, già appariva spogliata degli arredi e rovinata in diversi punti. Oggettivamente non si capisce cosa l’Amministrazione Comunale intenda fare di questa struttura che invece, nell’ottica di potenziamento e riqualificazione dell’offerta turistica perseguita con grande impegno dal nostro Sindaco, potrebbe rappresentare un punto di riferimento significativo, soprattutto se inserita nel contesto del “parco fluviale”, anch’esso da recuperare e valorizzare.
A tal proposito vogliamo estendere l’attenzione anche alla Chiesa di Sant’Antonio, alla fine della Via Lunga, ed agli annessi spazi per rappresentazioni musicali e teatrali: è assolutamente angosciante la situazione di degrado e di rovina in cui sono lasciati deperire, dopo anni di pressochè nulla utilizzazione; certo che l’inagibilità di un tratto della Via Sant’Antonio, a seguito dell’alluvione del Luglio 2018, ha sfavorito la loro riattivazione, ma abbiamo l’impressione che si tratti piuttosto di un alibi per nascondere le proprie inadempienze.
E veniamo alla questione della nuova scuola media che, a norma del Contratto di Appalto stipulato in data 24 Ottobre 2018, avrebbe dovuto essere completata entro il 2019 e quindi essere in funzione da circa 3 anni.
In realtà, come sappiamo, le cose sono andate diversamente: oltre al fermo dei cantieri dovuto al Covid-19, si è aperto un contenzioso legale con la Ditta appaltatrice (Consorzio Edili Veneti) che si è al momento sbloccato con la Relazione depositata dal Consulente Tecnico nominato dal Tribunale di Grosseto, che ha accertato le responsabilità dei vari soggetti interessati dalla questione.
In conseguenza di ciò ed anche in considerazione dei risultati negativi dei tentativi messi in atto allo scopo di far intervenire nella realizzazione dell’opera altre ditte che avevano partecipato alla gara iniziale a causa del forte aumento dei prezzi dei materiali, l’Amministrazione ha deciso di seguire la strada di un nuovo progetto, per la costruzione di un edificio “ad emissioni prossime allo zero” (NZEB) con la formula della “sostituzione edilizia”:
in pratica si spera di ottenere un finanziamento agevolato per la demolizione del vecchio edificio della scuola media e la realizzazione della nuova struttura, caratterizzata da bassissimi consumi energetici. Non sappiamo se questa procedura possa essere utilizzata per un edificio già in parte costruito ma probabilmente avranno ben studiato la questione.
In ogni caso si tratta di un’altra opera di cui, dopo anni, non si vede la conclusione. Da ultimo vogliamo spendere due parole sulla “piscina geotermica”, da anni anch’essa in costruzione all’interno di quello che era uno dei più bei castagneti di tutto il comune. Questa volta le responsabilità dei ritardi non possono essere attribuite direttamente all’Amministrazione, in quanto titolare dell’intervento è direttamente l’ENEL, a seguito dell’Autorizzazione rilasciata dallo Sportello Unico per le Attività Produttive dell’Unione dei Comuni in data 13/02/2018.
Fatto sta che dall’inizio dei lavori, avvenuto il 19/02/2018, sono trascorsi quasi cinque anni senza che se ne sia venuti a capo. Probabilmente sarà stata concessa una proroga rispetto ai tre anni regolamentari per portare a compimento l’opera e saremmo oltremodo curiosi di venire a conoscenza delle relative motivazioni: in ogni caso lo stato del cantiere non sembra tale da far prevedere una rapida conclusione.
Non vorremmo che tutto fosse rimandato alla vigilia delle nuove elezioni amministrative, che si terranno nel 2024, in cui l’opera potrebbe essere inaugurata, magari alla presenza dell’onnipresente Presidente Giani (il bisticcio di parole è chiaramente voluto) .