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21/12/2022
da Left
Giulio Cavalli
Un nuovo divieto delle autorità talebane in Afghanistan ha imposto lo stop a tempo indeterminato dell’istruzione universitaria per le donne.
Il buco nero dell’Afghanistan che promettevamo di “non lasciare mai solo” aggiunge una nuova prevedibile ferita: stop a tempo indeterminato all’accesso nelle università per tutte le donne. Il nuovo divieto è stato emesso dalle autorità talebane. Ad annunciarlo il ministero dell’Istruzione superiore in una lettera inviata a tutti gli atenei governativi e privati del Paese. La lettera è stata confermata e diffusa dall’emittente locale Tolo news.
«Vi informiamo di attuare il citato ordine di sospendere l’istruzione femminile fino a nuovo avviso», si legge nella lettera firmata dal ministro dell’Istruzione superiore, Neda Mohammad Nadeem. Soltanto meno di tre mesi fa migliaia di ragazze e di donne hanno sostenuto gli esami di ammissione per le università in tutto il Paese. Alle ragazze era già stato negato l’accesso alle scuole secondarie del Paese.
Le promesse con cui i Talebani rassicuravano il mondo dimostrandosi “cambiati” sono carta straccia. Dopo il fragoroso ritiro delle truppe Usa e la fuga in massa di migliaia di afghani il Paese è tornato quello tra il 1996 e il 2001. La costosissima e mortifera esportazione della democrazia da parte dell’Occidente è stata solo una parentesi. Il 23 marzo scorso, poche ore dopo la riapertura, i talebani avevano già vietato alle studentesse di frequentare la scuola oltre il sesto grado, l’equivalente della prima media. Le donne sono state escluse dalla maggior parte dei lavori, è stato negato loro accesso a parchi e palestre, è stato ordinato loro di indossare abiti che coprissero dalla testa ai piedi in pubblico.
Avevamo promesso di non lasciare sole le donne in Afghanistan e invece sono sole. Avevamo promesso di non lasciare solo l’Afghanistan e invece blocchiamo i profughi alle frontiere subappaltate dall’Unione europea. Resta una guerra che non solo è stata tragica (come tutte le guerre) ma anche completamente inutile, come tutte le guerre.