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SABATO 4 FEBBRAIO L'ITALIA IN PIAZZA PER REDDITO E SALARIO

LAVORO E DIRITTI    

 

31/01/2023

USB Nazionale

 

Sabato 4 febbraio scenderemo in piazza in tutta Italia, in occasione del lancio della campagna “Uniti per il Reddito”, che ci vedrà opporci all’attacco del governo Meloni contro i settori popolari di questo Paese.

 

Saremo in piazza per dire che il Reddito di Cittadinanza non va abolito, anzi va ampliato verso un Reddito di Base universale e incondizionato.

 

È necessario oggi un sostegno al reddito in questo paese, non solo per le migliaia di persone che già ne beneficiano e a cui il governo vuole togliere uno strumento di dignità, di garanzia di accesso a beni e servizi essenziali.

 

È necessaria un’integrazione al reddito per tanti, troppi lavoratori e lavoratrici che pur avendo un contratto non hanno un salario sufficiente a garantirsi la sopravvivenza. Perché in un Paese che non prevede un salario minimo per legge, i nostri stipendi sono in ribasso da anni, e non è sbagliato poter dire “no” a un datore di lavoro che offre una paga al di sotto la soglia di povertà perché c’è un sostegno al reddito come alternativa.

 

È necessaria un’integrazione al reddito per compensare le pensioni minime, che non garantiscono vita degna a chi le riceve, complice anche la privatizzazione della sanità che comporta l’aumento dei costi delle cure e la necessità di ricorrere a prestazioni private per accorciare i tempi di attesa.

 

È necessaria per chi non riesce a fare fronte agli alti costi di affitti e mutui, sommati all’aumento delle bollette e di diversi beni essenziali, a cui lo Stato non garantisce né una soluzione tramite la casa popolare, né alcuna forma di sostegno diretto.

 

È necessario ampliare il sostegno agli studenti universitari, perché la formazione costa e troppe volte pesa sulla famiglia o costringe chi studia ad ammazzarsi anche di lavoro per pagare la retta e spesso l’affitto.

 

È fondamentale regolarizzare tutti i migranti in questo Paese, perché troppo spesso sono oggetto di ricatto, di lavoro nero, pagato pochissimo e ultra-sfruttato: che possano beneficiare di un sostegno al reddito è una questione di giustizia.

 

Così come è fondamentale che il sostegno al reddito sia distribuito su base individuale, non familiare, perché questa modalità risulta per diversi motivi penalizzante per la componente femminile.

 

Queste non sono le intenzioni del governo Meloni: la manovra di Bilancio di recente approvazione rappresenta, sulla linea del governo precedente, un enorme spostamento di denaro pubblico a favore delle imprese, in particolare di grandi dimensioni e multinazionali.

 

Un governo che garantisce finanziamenti e concessioni a privati, ma non investe fondi a favore delle priorità della popolazione, prima fra tutte un aumento consistente dei salari e del welfare a garanzia di diritti minimi come casa, salute, istruzione e trasporti.

 

Che vuole abolire il Reddito di Cittadinanza non tanto per “colpire i fannulloni”, come vorrebbe la retorica degli imprenditori, ma perché a quegli imprenditori serve avere in Italia una massa di uomini e donne costretti, per mancanza di alternative, ad accettare anche le proposte di lavoro più indecenti.

 

Saremo in piazza, quindi, per affermare la nostra opposizione a questo governo, per ribadire che va mantenuto e ampliato uno strumento di sostegno al reddito e che serve avviare una stagione di aumenti salariali, a partire da un salario minimo per legge di 10€ l’ora, e di offerte di lavoro dignitose per chi è disoccupato o in condizioni di estrema precarietà.

 

Invitiamo percettori di RdC, lavoratori e lavoratrici, forze politiche e sociali, comitati territoriali, a sostenere questa campagna di dignità e condividere la partecipazione nelle piazze del 4 febbraio.

 

Uniti per il Reddito!